Gli azionisti Disney hanno ufficialmente rigettato i nomi proposti dal fondo Trian Partners per il consiglio d’amministrazione, in particolare Nelson Peltz (fortemente sostenuto da Ike Perlmutter) e Jay Rasulo, così come quelli proposti da Blackwells Capital. I 12 consiglieri proposti da Disney per la rielezione hanno ottenuto un ampio margine di voti a loro favore.

Il CEO Bob Iger, in particolare, ha ottenuto il 94% dei voti a suo favore, mentre Peltz ha ottenuto il 31% e Rasulo ancora meno.

Se fino a qualche settimana fa non c’erano dubbi sulla vittoria di Iger e del suo team di consiglieri, negli ultimi giorni – persino nelle ultime ore – è montata la tensione dopo che Peltz ha ricevuto il sostegno di azionisti influenti come CalPERS, il più grande fondo pensioni statunitense. Si è arrivati al punto che nelle ore precedenti la chiusura della votazione, qualcuno dal fronte Disney ha palesemente spinto un “leak” verso i trade più importanti in cui si sosteneva che la major aveva tutti i numeri per vincere.

Si conclude così quella che probabilmente è stata la battaglia per le deleghe più costosa della storia americana: la Disney avrebbe speso qualcosa come 40 milioni di dollari per “inseguire” i vari investitori. Per contro, Trian avrebbe speso circa 25 milioni di dollari, e Blackwells 6 milioni. Rispetto agli altri studios di Hollywood, la Disney è di proprietà di una miriade di piccoli e medi investitori individuali (tra cui molte famiglie), che possiedono oltre un terzo delle azioni della compagnia e spesso non votano: per questo è stato necessario inseguire ciascuno di loro e invitarli a votare.

Le azioni Disney, che dopo i cali degli ultimi due anni negli ultimi mesi erano tornate a crescere vistosamente, ieri hanno perso il 3.1% a 112.5 dollari.

Vincitori e vinti: le dichiarazioni

Queste le dichiarazioni del chairman Mark Parker dopo la votazione:

Siamo immensamente grati ai nostri azionisti per i loro investimenti nella Disney e la loro fiducia nel suo futuro, in particolare in questo periodo di grandi cambiamenti nell’industria. Siamo fortunati ad avere un consiglio di amministrazione così qualificato che si impegna profondamente nell’assicurare forza alla compagnia e possiede un enorme bagaglio di esperienza e competenza, inclusi i piani sulla successione.

Iger ha aggiunto:

Voglio ringraziare i nostri azionisti per la loro fiducia nel nostro board e nella nostra gestione. Questa battaglia per le deleghe ci ha distratti troppo, ma ora è alle spalle, e non vediamo l’ora di concentrarci al 100% sulle priorità più importanti: crescita e creazione del valore per i nostri azionisti, eccellenza creativa per i nostri consumatori.

Anche Trian ha rilasciato una dichiarazione:

Siamo delusi dal risultato di questa battaglia per le deleghe, ma Trian apprezza grandemente tutto il supporto e il dialogo che ha avuto con gli azionisti Disney. Siamo fieri dell’impatto che abbiamo avuto nel convincere la compagnia a concetrarsi sulla creazione del valore e la buona gestione economica. Sin da quando abbiamo riiniziato a comunicare con l’azienda alla fine del 2023, la Disney ha annunciato una serie di iniziative e di migliorie volte a far crescere il capitale.

Nel corso degli ultimi sei mesi le azioni Disney sono cresciute del 50%, diventando il miglior performer dell’anno sul Dow Jones Industrial Average. Ringraziamo gli investitori Trian per aver riposto la loro fiducia nei nostri sforzi. E auguriamo il meglio agli azionisti della Disney, incluso il consiglio d’amministrazione. Osserveremo le performance della compagnia e ci concentreremo sul suo successo.

Effettivamente Bob Iger ha messo in moto una serie di azioni negli ultimi mesi volte palesemente a disinnescare gli sforzi di Peltz e massimizzare i risultati del titolo in borsa: ha tagliato moltissimo le spese (licenziando, tra l’altro, migliaia di dipendenti in tutto il mondo), ha risolto la questione Hulu acquisendo le quote di Comcast avviando poi l’integrazione con Disney+, ha addirittura rinunciato a una probabile vittoria in tribunale contro lo stato della Florida trovando un accordo sul distretto speciale dove sorge Disney World. Il tutto per togliere argomenti a Peltz. Una strategia che ha pagato, ma che secondo Iger ha fatto perdere tempo all’azienda in un momento storico in cui è necessario prendere decisioni strategiche coraggiose per affrontare i cambiamenti paradigmatici acuiti prima dalla pandemia e poi dagli scioperi dell’anno scorso. Il tempo stringe soprattutto per la scelta, fondamentale, di un successore a Iger prima che scada il suo contratto nel 2026.

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