La guerra tra lo stato della Florida e la Disney è ufficialmente finita: mercoledì infatti le due parti hanno raggiunto un accordo dopo oltre due anni di battaglia legale sul distretto dove sorge Walt Disney World.

Il governatore Ron DeSantis, che ora ufficialmente non corre più per la Casa Bianca, ha deciso di risolvere la questione e la Disney in cambio ha rinunciato ad alcune importanti pretese.

Tutto era iniziato quando la major hollywoodiana si era opposta pubblicamente all’implementazione del Parental Rights in Education Act, una legge della florida definita “Don’t Say Gay” perché, tra le altre cose, vietava che si parlasse di orientamento sessuale e identità di genere nelle scuole pubbliche. DeSantis, come rappresaglia, ha iniziato ad attaccare la Disney togliendole il diritto di governare in autonomia il distretto dove sorgono il suo parco dei divertimenti e gli uffici amministrativi, cancellando un accordo speciale siglato con lo Stato diversi decenni fa. A quel punto, la major ha intentato una battaglia legale citando anche DeSantis per diffamazione e, a inizio 2023, ha avviato una manovra per ottenere in perpetuo il controllo sui terreni dove sorge Walt Disney World ignorando l’autorità del nuovo consiglio di supervisione del distretto turistico dell’area, instaurato proprio da DeSantis.

Ebbene, con il nuovo accordo la Disney ha accettato di cancellare questa manovra e rinunciare alla battaglia legale. A pochi giorni dall’elezione del consiglio di amministrazione, prevista per il 3 aprile, si chiude quindi un altro contenzioso verso il quale l’azionista attivista Nelson Peltz era stato molto critico, indebolendo quindi ancora di più la sua causa per ottenere uno o più posti nel consiglio.

“Siamo felici di aver messo fine a tutti i contenziosi nella corte dello stato della Florida tra Disney e il Central Florida Tourism Oversight District,” ha commentato Jeff Vahle, presidente di Walt Disney World Resort. “Questo accordo apre un nuovo capitolo di coinvolgimento costruttivo con la nuova leadership del distretto, e fa gli interessi di tutte le parti permettendo importanti investimenti e la creazione di migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti e opportunità economiche nello Stato”.

Rimane comunque in atto la causa federale lanciata dalla Disney nei confronti di DeSantis, in cui lo accusa di aver violato i diritti garantiti dal Primo Emendamento alla compagnia, causa che un giudice federale aveva respinto ma sulla quale la major ha fatto ricorso.

DeSantis, dal canto suo, ha messo alla guida del nuovo consiglio distrettuale una figura favorevole alla Disney, mostrando per la prima volta la volontà di collaborare concretamente al raggiungimento di un nuovo accordo di sviluppo dell’area, sul quale le trattative sono in corso. Ha anche affermato che “ci sono modi per fare le cose nel migliore degli interessi per la Florida, e penso che la Disney possa far parte di tutto ciò,” suggerendo al colosso di espandere il proprio parco ora che Universal Studios ha annunciato una grande espansione di Universal Studios Florida.

Fonte: Politico

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