Dal 2011, anno di uscita di Captain America – Il primo Vendicatore, al 2019 e ad Avengers: Endgame, Chris Evans è stato l’amatissimo interprete di Steve Rogers e del suo alter ego supereroistico nel Marvel Cinematic Universe.

Un franchise, quello della divisione cinematografica della casa delle Idee, che secondo Quentin Tarantino ha dato vita una “Marvelizzazione” di Hollywood in base alla quale i personaggi, le IP sono diventati più rilevanti e riconoscibili rispetto agli attori che vestono i panni di questo o quel supereroe. Pertanto gli attori e le attrici che interpretano queste icone pop non sarebbero delle star nel senso letterale del termine perché il pubblico va a vedere la pellicola di quel dato supereroe: chi lo interpreta è accessorio. Aveva anche aggiunto che queste produzioni hanno completamente vampirizzato le attenzioni degli studios (ECCO TUTTI I DETTAGLI).

Una posizione, quella di Quentin Tarantino, che viene sostanzialmente condivisa dallo stesso Chris Evans in un’intervista con GQ. A margine di un ragionamento più ampio su come lui non apprezzi stare al centro dell’attenzione, cosa questa che al suo collega Robert Downey Jr riesce invece naturale, e su come lo stesso Captain America possa essere visto come un gregario, quasi un personaggio di supporto dice:

Questo è stato il bello di lavorare nelle produzioni Marvel. Non dovevi mai essere al centro dell’attenzione. Anche nei tuoi stessi film, a volte. Quentin Tarantino l’ha detto di recente in un podcast: “Parte della marvelizzazione di Hollywood è la presenza di un’intera schiera di attori diventati famosi interpretando questi supereroi, ma non sono star del cinema. Capitan America è la star”. Penso che abbia ragione. Il personaggio è la star. Tu sei lì, ma non ne avverti il peso».

Nel pezzo di GQ viene anche riportato un piccolo inciso si Kevin Feige che non approva pienamente questa lettura:

Ritengo sia un’idea che lui ripeteva innanzitutto a sé stesso, e lo facevano molti degli Avengers, incluso Robert. Una convinzione in realtà molto utile al processo creativo, anche se in alcuni casi, compreso quello di Chris, non è del tutto vero.

Quentin Tarantino e la Marvelizzazione di Hollywood: l’opinione di Samuel L. Jackson

Nel novembre del 2022, qualche giorno dopo il giro del mondo fatto dalle parole di Quentin Tarantino sulla Marvelizzazione di Hollywood, un’altra star del Marvel Cinematic Universe, nonché vero e proprio attore feticcio del papà di Pulp Fiction, Samuel L. Jackson, aveva potuto esprimere un’opinione diversa.

Ecco le sue parole:

Ci vuole un vero attore per interpretare quei particolari personaggi e poi, il segno distintivo delle celebrità cinematografiche, non è forse sempre stata la capacità di far sì che la gente appoggi le proprie natiche sulle poltroncine delle sale cinematografiche? Di che stiamo parlando? Per me non c’è alcuna grande controversia nel sapere che queste sono star del cinema a tutti gli effetti. Chadwick Boseman è Black Panther ed è qualcosa d’incontestabile così come il fatto che sia una vera star.

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FONTE: GQ

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