Dopo la causa legale che verrà risolta in tribunale, Bob Iger ha sferrato un altro colpo, forse ancora più duro perché colpisce direttamente il portafoglio della Florida, al governatore Ron DeSantis, proprio nei giorni in cui si appresta ad annunciare la sua corsa alla candidatura repubblicana per l’elezione a Presidente degli Stati Uniti.

In settimana, infatti, Josh D’Amaro della divisione Parchi ha annunciato che la Disney ha rinunciato al piano di spostare duemila dipendenti (con le relative famiglie) dalla California alla Florida. Il piano era stato annunciato qualche anno fa e aveva incontrato le resistenze di diversi impiegati Disney: l’obiettivo era quello di centralizzare buona parte dell’amministrazione in un distretto nel quale sarebbe stato costruito un nuovo campus da un miliardo di dollari, approfittando degli sgravi fiscali e delle condizioni favorevoli offerte dallo stato nell’area dove sorge Walt Disney World.

Ma le tensioni dell’ultimo anno, che si sono acuite recentemente fino al vero e proprio scontro tra Iger e DeSantis, hanno spinto la major a ripensare a questo piano. Qualche settimana fa Iger aveva chiesto pubblicamente al governatore della Florida se per questa sua crociata era pronto a rinunciare alle tasse, agli impieghi e ai benefici che la presenza della Disney porta al suo stato, e con questa mossa sembra aver consegnato un messaggio decisamente concreto.

L’amministrazione di DeSantis ha risposto molto rapidamente all’annuncio, affermando che in realtà la decisione è legata alle difficoltà economiche della Disney e in particolare ai mutati flussi di cassa. È vero che l’azienda sta riducendo gli investimenti su molti fronti, concentrandosi sulla riduzione delle perdite nell’area streaming e licenziando fino a 7000 persone entro giugno, ma la divisione parchi (che in Florida ha molte delle sue attività) non è in difficoltà, anzi. E il punto è che questa mossa punta a indebolire indirettamente DeSantis: molti dei suoi sostenitori politici, anche sul fronte giudiziario, non vedono di buon occhio questa sua ossessione nei confronti di un’azienda privata americana che impiega quasi 80 mila persone in Florida e che punta, comunque, a investire svariati miliardi di dollari nello stato assumendo altre diecimila persone nei prossimi anni.

In tutto questo, il governatore democratico della California, Gavin Newsom, ha subito colto la palla al balzo per lanciare una stoccata a DeSantis…

Sembra che alla fine le politiche bigotte portino a delle conseguenze.

Accogliamo a braccia aperte il ritorno di più di duemila lavoratori nel nostro stato.

Grazie per aver fatto la cosa giusta, Disney.

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