La Disney ha presentato ufficialmente le sue proposte per il nuovo consiglio di amministrazione, rifiutando le nomination offerte dall’azionista attivista Nelson Peltz e dal suo fondo Trian (con il sostegno di Ike Perlmutter), che nelle ultime settimane era tornato all’attacco per avere più voce in capitolo. Ha respinto anche le nomine di Craig Hatkoff, Jessica Schell e Leah Solivan come presidenti del consiglio di amministrazione proposte da un altro fondo attivista, Blackwells.

Ricordiamo che un azionista attivista usa la propria quota azionaria in un’adienza per fare pressione sul management in maniera pubblica. L’anno scorso Peltz aveva ricevuto l’appoggio dell’ex chairman della Marvel per una tentata (e fallita) azione per ottenere un posto nel consiglio di amministrazione della Disney. Quest’azione portò al licenziamento di Perlmutter, che però è tornato all’attacco a novembre 2023 alleandosi proprio con Peltz grazie al suo imponente pacchetto azionario.

Ma perché Peltz vuole posti nel consiglio di amministrazione? Per poter influenzare direttamente le strategie della Disney, in particolare attraverso tagli, licenziamenti e ottimizzazioni. L’obiettivo dichiarato è quello di “tornare al 2015”, quando le azioni della major erano in forte crescita (dopotutto lo scopo di un azionista è il profitto). Iger ha più volte fatto notare che non basta licenziare per tornare al 2015, e tuttavia pur rigettando le nomine di Peltz negli ultimi mesi lo ha “tenuto a bada” portando avanti una politica di controllo della spesa. Il CEO ha incontrato Peltz a New York a novembre, e in quella riunione “Iger ha chiesto a Peltz quali azioni ha da suggerire al consiglio di amministrazione. Ancora una volta, Peltz non ha avuto suggerimenti strategici né ha fatto proposte concrete, insistendo solamente di volere un posto nel consiglio di amministrazione”.

La rosa di nomine proposte dalla Disney include Iger, Mary T. Barra, Safra A. Catz, Amy L. Chang, D. Jeremy Darroch, Carolyn N. Everson, Michael B.G. Froman, James P. Gorman, Maria Elena Lagomasino, Calvin R. McDonald, Mark G. Parker e Derica W. Rice.

Trian proporrà Peltz e l’ex CFO Jay Rasulo (che si è unito a Trian, un colpo decisamente basso per Iger). Le motivazioni secondo cui la major sconsiglia agli azionisti di votare i candidati di Trian sono, in sintesi, che Peltz finora non ha mai fatto proposte concrete per migliorare la strategia Disney e che non ha esperienze alla guida di aziende creative; e che Rasulo negli otto anni tra il suo lavoro alla Disney e oggi ha preso troppo le distanze dall’industria dell’intrattenimento. In entrambi i casi, poi, pesa la “preoccupante vicinanza” con Perlmutter (che controlla una quota maggioritaria delle azioni Disney in mano a Trian).

Le nomine verranno votate dagli azionisti durante una riunione la cui data verrà annunciata prossimamente. Per assicurarsi la maggioranza ed escludere quindi che le nomine di Trian e Blackwells passino, la Disney ha stretto un accordo con un altro investitore attivista, ValueAct Capital Management, che ha promesso di sostenere le nomine proposte dall’azienda.

Nel documento depositato alla SEC si apprendono anche gli stipendi dei dirigenti nell’anno fiscale 2023 (da novembre 2022 a ottobre 2023): l’ex CEO Bob Chapek ha guadagnato quasi 10 milioni di dollari (è stato licenziato formalmente poco dopo l’inizio dell’anno fiscale), Iger ha guadagnato 31.6 milioni (la maggior parte in azioni) e l’ex CFO Christine McCarthy ha guadagnato 18.1 milioni. Infine, si apprende che a giugno 2023 i Marvel Studios hanno assunto nuovamente Brian Chapek come produttore: aveva lasciato lo studio quando il padre Bob Chapek era diventato CEO della Disney.

Fonte: Deadline

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