In un’intervista con Variety, James Mangold ha svelato diversi aneddoti sul suo lavoro come regista di Indiana Jones 5 (LEGGI LA RECENSIONE). Quando alla fine del 2019 Kathleen Kennedy, presidentessa della Lucasfilm, si è rivolta a lui per dirigere il nuovo capitolo delle avventure del celebre archeologo, non ha accettato immediatamente. “Era incredibilmente intimidito“, ricorda la produttrice. “Era subito entusiasta del potenziale del film, ma era molto spaventato all’idea di prendere il posto di Steven [Spielberg, storico regista della saga]”.

Tuttavia, Mangold ha deciso di accettare per non perdere un occasione irripetibile, nonostante fosse ben coscio dei rischi nel prendere parte a un franchise così importante:

Ci sono un milione di mine. Ma l’idea di avere la possibilità di giocare non solo nel giardino di casa dei miei eroi, ma con Harrison, con Steven, mi ha profondamente commosso. Quante persone hanno la possibilità di fare un film con queste persone?

Peculiarità di Indiana Jones 5 è inoltre di ambientarsi nel 1969 (mentre la trilogia originale si svolge sempre tre decenni prima) e di mostrarci un protagonista invecchiato, affrontando uno dei problemi del film precedente, che non considerava il passare degli anni di personaggio e interprete. Spiega il regista:

Ciò che è così bello dei migliori film di Indiana Jones è che, dal punto di vista tematico, sanno di cosa parlano. Non mi sembrava di sapere di cosa parlasse Il regno del teschio di cristallo. Indiana vive in un mondo che lo ha superato, un mondo che ha trovato nuovi eroi in John Glenn o Elvis Presley. Nessuno nel film pensa davvero al passato; tutti sono concentrati sul futuro.

Allo stesso tempo, il nuovo film si apre con un lungo prologo ambientato nel 1944, quando il protagonista incontra per la prima volta l’Antikythera su un treno nazista, per poi passare direttamente al 1969. L’obiettivo del regista era infatti che gli spettatori rimanessero scioccati dal brusco passaggio dall’Indiana giovane all’Indiana ultrasettantenne. “Potrebbe essere un’ottima apertura per la parte del film che si svolge nel presente: molto dell’idea di invecchiare nella vita è deludente“. Ma il suo stesso interprete non era inizialmente convinto della proposta:

Harrison [Ford] mi ha detto che era nervoso, perché sentiva che se le persone lo avessero visto più giovane, quando lo avrebbero confrontato con l’Indiana a 70 anni sarebbero rimaste deluse.

Infine, il regista commenta la tiepida accoglienza ricevuta dalla stampa in occasione dell’anteprima del film al Festival di Cannes:

Quando sei nel territorio dei franchise, è molto difficile per i pensatori critici – intendo i giornalisti – trascurare ciò che sono sicuro che i loro editori vogliono, cioè il prisma del business: “Come si colloca rispetto agli altri?“. Ho sempre pensato che se fossi stato secondo o terzo rispetto a uno dei più grandi film di tutti i tempi, sarei stato bravo. Voglio dire, tutto evapora dopo. O il film vive o non vive.

La data d’uscita di Indiana Jones 5 (Il quadrante del destino) è fissata per il 28 giugno in Italia. Nel cast anche Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Dolor y gloria), John Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta), Toby Jones (Jurassic World – Il regno distrutto), Boyd Holbrook (Logan – The Wolverine), Ethann Isidore (Mortale) e Mads Mikkelsen (Animali Fantastici – I segreti di Silente).

Trovate tutte le informazioni sul film nella nostra scheda.

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FONTE: Variety

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