In un’intervista con Indiewire, James Mangold ha raccontato di aver impiegato un po’ di tempo prima di accettare di dirigere Indiana Jones 5 (LEGGI LA RECENSIONE). Nel 2019, aveva infatti ricevuto proposte separate (e coordinate) dai produttori Kathleen Kennedy e Steven Spielberg e dalla star Harrison Ford. “È stato molto disarmante“, le sue impressioni.

All’epoca, Spielberg stava costruendo i set in fase di pre-produzione, e Mangold, quando ha letto la sceneggiatura, ha ritenuto di aver bisogno di più tempo per mettere a fuoco il progetto. “C’erano alcune buone idee. Ma la ragione principale per dire ‘no’ era la data [di uscita]. Sarei saltato su un treno in corsa“. Così ha richiesto che fosse posticipata e i produttori gli hanno proposto sei mesi. “Non è abbastanza“, la sua risposta. “La sceneggiatura non mi dimostra che c’è un motivo per fare questo film“.

Kennedy gli ha così concesso un anno intero di tempo per elaborare il film e un budget notevole (quasi 300 milioni di dollari). Mangold allora non ha potuto più dire di no:

Hanno rispettato le mie condizioni. Ho dovuto accettare l’idea di essere essenzialmente un battitore di riserva per Babe Ruth [celebre giocatore di baseball statunitense]. Dovevo capire che il mio lavoro consisteva nel muovere i battitori, gli uomini in base, e nel giocare al meglio delle mie possibilità, ma senza cercare di ripensare l’intera faccenda. Non sentivo di dover mettere in scena una sorta di rifiuto della sua estetica [di Spielberg]. Sono un profondo ammiratore.

Mangold precisa infatti cosa secondo lui rende oggi unico l’approccio alla regia del suo predecessore:

Ogni ripresa ha uno scopo nel lavoro di Steven. Si è evoluta una metodologia che prevede di riprendere a raffica da tutte le direzioni e di decidere in un secondo momento [cosa usare] [e] questa differenza di base è molto importante in termini di funzionamento del processo. I registi a camera singola che costruiscono sequenze di inquadrature con uno scopo sono diventati piuttosto rari. Il tutto è costruito su un forte legame con i film con cui è cresciuto. Si vedono le radici del cinema hollywoodiano classico e lo sforzo di mantenere vivo quel dialogo e quel linguaggio. È qualcosa a cui sono legato.

Con Spielberg, Mangold sostiene di condividere: “una sana riluttanza ad adattarsi a uno stile cinematografico nuovo e più aggressivo“.

Indiana Jones 5 (Indiana Jones e il quadrante del destino) è nelle sale italiane dal 28 giugno. Trovate tutte le informazioni sul film nella nostra scheda.

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FONTE: Indiewire

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