Sappiamo già da qualche settimana che Sébastien Vaniček, filmmaker francese che si è fatto notare allo scorso Festival di Venezia con il suo Infested (Vermines), dirigerà uno spin-off di La casa che verrà ovviamente prodotto dai tre deus ex-machina dell’amatissima epopea horror, Sam Raimi, Robert Tapert e Bruce Campbell.

In un’intervista rilasciata a ComicBook, Vaniček spiega di essere nelle prime fasi di scrittura del progetto spiegando anche quale sarà il suo approccio verso il film.

L’approccio creativo per il nuovo La casa

Sébastien Vaniček circa il nuovo La casa dice a ComicBook:

La prima cosa che Sam Raimi e il suo team mi hanno chiesto è stata: “Come sarebbe il tuo La casa?”. C’era espressamente la parola “tuo” ed è stato come se mi avessero già dato una certa libertà artistica. Credo di aver afferrato cosa sia La casa e ho detto loro “Va bene, se La casa è questo farò questa roba e quella perché voglio esplorare questo e quello”. Hanno apprezzato la mia risposta ed è per questo che mi hanno affidato questo film.

Poi aggiunge:

Amo ciò che ha fatto Sam Raimi. Era un ragazzo di vent’anni con una telecamera e voleva fare qualcosa di pazzo, per tale motivo ha elaborato queste riprese folli, voleva scioccare il pubblico, e questo è qualcosa con cui mi identifico molto perché io stesso sono stato quel ragazzo. Ho fatto molti cortometraggi con il mio team senza soldi e risorse. Mi piace anche la visione di Fede Álvarez, ad esempio, quando nel 2013 ha pensato “Ok, facciamo un film di la casa, ma facciamolo in modo più realistico perché ora il pubblico è cresciuto e abbiamo bisogno di qualcosa di un po’ meno… direi sciocco, meno divertente”. Sto pensando di fare qualcosa che renda giustizia a entrambe questi approcci. Qualcosa di realistico che ti ferisce, un film cattivo che ti commuove, tanto che quando esci dal cinema pensi “Ma che diavolo!” […] Farò qualcosa di folle.

Sam Raimi and co cercano la diversità delle vedute creative

Il filmmaker parla anche della collaborazione con la Ghost House, la casa di produzione di Sam Raimi, e di come, nel rapportarsi al franchise di La casa, si stia cercando di offrire al pubblico una diversità di vedute affidando la regia dei vari film a registi provenienti da nazioni diverse (Fede Alvarez è uruguaiano, Lee Cronin, regista del lungometraggio uscito l’anno scorso, è irlandese).

È per questo che penso che il team di Ghost House sia davvero intelligente. Cercano idee e approcci differenti, hanno dato fiducia in Fede Álvarez anche se aveva fatto solo un cortometraggio, hanno dato fiducia a Lee Cronin anche se aveva fatto un piccolo film in Irlanda, e ora hanno fiducia in un ragazzo francese che ha fatto un film in Francia, ma penso che vedano una visione, vedono un modo di gestire la tensione, di gestire il montaggio, di gestire suono e immagine, pensando qualcosa tipo “Ok, questo ragazzo appartiene a un’altra generazione che darà un nuovo percorso a La casa”. Penso che sia quello che cercano perché mi hanno davvero dato libertà creativa ed è così bello lavorare con loro perché hanno ripongono davvero tanta fiducia in te.

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FONTE: ComicBook

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