In Labyrinth, Brian Henson, figlio del regista Jim, doppiava il nano Gogol, che in una scena appare insieme a Jareth, il re dei Goblin interpretato da David Bowie.

In una recente intervista con CB, l’attuale presidente della Jim Henson company ha raccontato il momento più divertente passato sul set con il celebre artista:

Credo che quella più divertente sia stata la scena in cui David ha le palle di vetro e ne lancia una a Gogol, e io ero l’interprete principale di Gogol, cioè lavoravo sul suo viso. Shari Weiser lavorava all’interno del suo corpo. Diventava una pesca nella sua mano e poi la lanciava a Gogol, che deve prenderla e dice: “Che cos’è?“. E Bowie risponde: “È un regalo“. Quindi, per qualche ragione, David pensò che questo fosse così divertente. Prima di tutto, David è in piedi con Michael Mtion, il famosissimo giocoliere, accovacciato all’interno del suo costume proprio dietro il sedere di David e gli allunga le sue mani. Quindi non erano neanche le sue mani. Era questa l’impostazione [della scena], poi lui lancia questa cosa a Gogol, che ha una mano meccanica abbastanza grande, quindi Shari cerca di far funzionare questa mano meccanica dalle dita lunghe. È davvero molto difficile prendere una pesca. E lei riesce a malapena a vedere… Quindi, di ripresa in ripresa, lanciavano la pesca e Shari non riusciva a prenderla a causa delle mani meccaniche. E dovevamo fare un’altra ripresa, era tutto molto frustrante per Shari.

Ma per qualche motivo, io e David continuavamo a ridere ogni volta che Gogol diceva: “Che cos’è?“. Allora David diceva: “È una pesca!”. Si allontanava dal copione e tutti noi iniziavamo a ridere in modo isterico. E Shari all’interno stava impazzendo. Diceva: “Ragazzi, ce l’ho fatta! Ho preso la pesca e voi la state rovinando!“. Ora stiamo tutti ridendo. Ci abbiamo messo un’eternità per fare quella ripresa. Mio padre rideva. Una delle cose più divertenti del lavoro con mio padre, e che lui aspettava di più, è quando non si riesce a fare la ripresa perché tutti ridono troppo. Anche David ha accettato questa situazione, quando non si riesce a smettere di ridere. David continuava a sbagliare il nome di Gogol: erano sempre scene molto divertenti, perché tirava fuori nomi diversi per chiamarlo e poi tutti iniziavamo a ridere.

Nonostante la presenza della star, Labyrinth non fu però un iniziale successo, e solo col tempo ha guadagnato lo status di cult. Jim Henson non ha potuto purtroppo vedere come le cose sono cambiate, essendo scomparso solo quattro anni dopo l’uscita del film. A tal proposito, il figlio ricorda quanto il padre aveva a cuore la pellicola e come reagì al flop al botteghino:

[Mio padre] sarebbe entusiasta [dell’attuale successo del film]. Perché per come sono andate le cose, Dark Crystal [altro suo film uscito quattro anni prima] è stato un grande cambiamento per lui, un’evoluzione, in qualsiasi modo la si voglia descrivere. Stava provando qualcosa di completamente nuovo. Si trattava di fantasia, di un livello ulteriore di sviluppo dei personaggi, in modo che si potesse credere che [i pupazzi] fossero reali, a differenza dei Muppet, dove non si doveva mai credere che fossero vivi. Dark Crystal è stato accolto bene, ma poi i critici hanno inevitabilmente detto: “Ma ci manca il tocco stravagante di Jim Henson“. Dark Crystal è così sincero – e lo è, è un fantasy vero e proprio, profondo e importante, e un dramma – e così quando è andato a fare Labyrinth, ha pensato: “Bene…” Così ha portato la musica, e loro hanno detto: “Beh, dov’è la guest star? Non ci sono esseri umani?“. Così ha fatto quello che pensava gli fosse stato chiesto, cioè di portare un po’ di stravaganza, un po’ di commedia, e il film è uscito senza successo…. La critica non ha gradito, così lo studio l’ha ritirato in fretta e furia, e non ha avuto un grande successo nelle sale. Ma poi, dato che i critici si sbagliano e gli studios si sbagliano, ha iniziato a fare tantissimi soldi come titolo da noleggiare, ed è diventato sempre più grande. Ma mio padre morì poco tempo dopo: tre anni e mezzo, quattro anni dopo l’uscita di Labyrinth, mio padre morì e non poté mai vedere il successo del film.

Labyrinth avrà molti più spettatori quest’anno rispetto al suo primo anno di uscita, e questo è stato costante ogni anno da quando lo abbiamo realizzato. Mio padre sarebbe entusiasta perché all’epoca, mentre lo stavamo realizzando, ne era molto orgoglioso. Pensava: “Ok, è davvero divertente. Ho coinvolto David Bowie, adoro lavorare con lui, è un genio della musica ed è anche divertente. Ho inserito della commedia, ma si tratta comunque di una storia drammatica…“. Sentiva di aver messo insieme gli elementi in modo molto elegante e divertente, e di aver riportato in Labyrinth un po’ della sua irriverenza che non c’era in Dark Crystal. Quindi credo che sentisse di aver realizzato un’opera davvero bella e di aver riunito tutti i suoi punti di forza, solo che poi non ha avuto successo nelle sale ed è stata dura per lui. E do la colpa ai critici, perché il pubblico l’avrebbe adorato, ma la gente non è andata al cinema. Credo che sarebbe stato entusiasta. Penso che nei suoi ultimi giorni di vita, quella fosse, nella sua mente, la sua unica grande impresa senza successo che aveva fatto nella sua vita. E ora è l’opera più preziosa e performante che abbia mai fatto.

Vi ricordiamo che di Dark Crystal è stata recentemente realizzata una serie prequel disponibile su Netflix, mentre da tempo si parla di un possibile sequel di Labyrinth, che al momento pare fermo: in quest’articolo gli ultimi aggiornamenti in merito.

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FONTE: CB/ CB

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