Recentemente, Variety ha pubblicato un articolo dedicato al lavoro “invisibile” degli stunt in due titoli di successo di questa stagione: Glass Onion – Knives Out (LEGGI LA RECENSIONE) e Niente di Nuovo sul fronte occidentale (LEGGI LA RECENSIONE). Vi riportiamo le principali curiosità emerse.

Nel film di Rian Johnson, vediamo Duke (Dave Bautista) collassare a terra dopo essere stato avvelenato, ma sul set è stata la controfigura dell’attore a cadere. Il tavolo su cui è caduto è stato costruito in modo da poter ospitare l’attore e la sua controfigura, aggiungendo imbottiture e vetri antisfondamento. Quando poi bisognava avere un primo piano di Bautista, è stato necessario un lavoro ancora maggiore. Il vetro è stato sostituito da tappetini ricoperti di materiale per il green-screen. Due stunt si sono aggrappati alle mani di Bautista, facendolo penzolare a circa un metro e mezzo dall’obiettivo. Al momento giusto: “Abbiamo fatto cadere Dave, nel modo più delicato possibile“, racconta Lee Sheward, coordinatore degli stunt. Per completare l’opera, i responsabili degli effetti visivi hanno sostituito il pad con un vetro in frantumi.

Anche per un’altra scena chiave del film, la distruzione della cipolla di vetro della vila Miles Bron, è stato necessario l’intervento “nascosto” di Sheward. “Quello che il pubblico non vede è che avevamo tracciato dei percorsi all’interno del vetro [di sicurezza in gomma] che abbiamo fissato con del nastro adesivo, in modo che potessero correre su un tappeto nero“. In seguito, gli addetti agli effetti visivi l’hanno ricoperta di vetri rotti. “Mi serviva per la sicurezza, per fare in modo che correndo non si facessero male“.

Per quanto riguarda Niente di nuovo sul fronte occidentale, la presenza degli stunt è stata necessaria anche per le scene di marcia. “È molto difficile, quando si hanno centinaia di semplici comparse o di comparse stunt, metterli allo stesso ritmo, alla stessa marcia e allo stesso ordine di rotazione“, racconta Marek Svitek, coordinatore degli stunt del film. “Siamo coinvolti in questo [perché] siamo ben addestrati”.

Ma poi ci sono ovviamente le sequenze di battaglia: in una di queste i soldati nella trincea vengono attaccati dai nemici con i lanciafiamme. “Abbiamo fatto 26, 28 bruciature su tutto il corpo“, racconta Svitek. “La più grande è stata una ripresa in cui abbiamo bruciato 10 persone [contemporaneamente] con un’ustione completa“. Quello che ha reso le cose complicate non è stato dare fuoco a così tante persone contemporaneamente, ma la posizione nella trincea. Il fatto che fossero profonde significava che la squadra era limitata a un’unica uscita e a un unico punto di accesso a ciascuna estremità per spegnere gli stunt e raggiungerli in caso di emergenza.

C’erano almeno tre addetti alla sicurezza con estintori assegnati a ogni performer in fiamme. Hanno anche utilizzato camere aggiuntive per avere più occhi sugli stuntman contemporaneamente. A ogni attore sono state date istruzioni su dove incontrare la propria squadra di sicurezza: alcuni si sono diretti verso le uscite alle estremità e altri sono rimasti fermi al centro, in modo che le squadre potessero raggiungerli. La coreografia prestabilita non riguardava solo il luogo in cui recarsi alla fine della combustione, ma anche il modo in cui ci si muoveva mentre si era in fiamme. Con ogni stuntman che eseguiva i movimenti provati, gli addetti alla sicurezza sarebbero stati in grado di individuare immediatamente i problemi se le loro azioni si fossero discostate.

FONTE: Variety

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