La nuova di Lockdown Culture with Mary Beard sulla BBC proporrà un cortometraggio diretto da Martin Scorsese che rifletterà sul lockdown di New York City, la metropoli dove si sono registrate quasi 16.500 vittime del COVID-19 sulle circa 100.000 registrate negli Stati Uniti.

La puntata verrà trasmessa domani dalla BBC e, presumibilmente, il corto di Martin Scorsese verrà poi diffuso online.

Martin Scorsese, col suo short focalizzato su New York, si unisce quindi a una lista di filmmaker che già comprende David F. Sandberg e Lotta Losten, Spike Lee, Michel Gondry che, durante la quarantena, hanno raccontato, ciascuno a modo suo, questo periodo in cui tutto il mondo ha dovuto fare i conti con la l’emergenza sanitaria del nuovo Coronavirus.

Appena sarà possibile farlo in totale sicurezza, Martin Scorsese si metterà al lavoro su Killers of the Flower Moon, pellicola prodotta dalla Paramount che vedrà nuovamente insieme sul grande schermo Leonardo DiCaprio e Robert De Niro.

Martin Scorsese ha descritto questo lungometraggio come un vero e proprio western:

Pensiamo sia un film western. Racconta una storia avvenuta a cavallo fra il 1921 e il 1922 in Oklahoma. Sono di sicuro dei cowboy che hanno delle vetture, ma anche dei cavalli. Il film racconterà principalmente della tribù indiana degli Osage alla quale venne dato questo territorio orribile che, però, amavano perché pensavano che i bianchi non si sarebbero mai interessati a esso. Solo che poi ci hanno scoperto il petrolio e, per circa dieci anni, gli Osage diventarono le persone più ricche della terra in quanto a reddito pro capite. Poi, come accaduto nello Yukon e nelle regioni minerarie del Colorado, ci fu lo sbarco degli avvoltoi, dei bianchi, degli europei e tutto andò perduto. Il sottobosco dietro a queste operazioni aveva così tanto potere che era più facile andare in galera per aver ammazzato un cane che un indiano.

Leonardo DiCaprio avrà il ruolo principale, mentre Bob sarà William Hale, il Re di Osage Hills, il responsabile della maggior parte degli omicidi. Gli altri saranno tutti attori nativi americani. È molto interessante riflettere sulla mentalità che ha portato a questo. La storia della civilizzazione che affonda le sue radici fin in Mesopotamia. Gli Ittiti sono invasi da un’altra popolazione e scompaiono, perché sono stati assimilati o, piuttosto, assorbiti. È affascinante vedere questa mentalità che si è riprodotta in altre culture, anche attraverso due guerre mondiali. E che, penso, sia destinata a non morire mai. Credo che sia questo il genere di film che cercheremo di fare.

Quanto attendete questo cortometraggio di Martin Scorsese che rifletterà sul lockdown a New York? Ditecelo nei commenti!

Vi invitiamo a prendere visione di quanto indicato sul sito del Ministero della Salute in merito al nuovo Coronavirus.

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