Nella nostra consueta analisi del box-office americano del fine settimana, vi abbiamo parlato del nuovo Mean Girls e della sua ottima performance commerciale (ECCO I DETTAGLI). Una performance che, nello stivale, non può ripetersi perché la divisione italiana della Paramount, o meglio, la Eagle che si occupa della distribuzione nazionale dei titoli dello studio, ha optato in pratica per una semplice uscita tecnica (TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE) nonostante il Mean Girls del 2004 sia diventato un cult anche dalle nostre parti.

Il film, dicevamo, è andato decisamente bene al botteghino anche se, in realtà, più che essere basato sull’opera di Mark Waters scritta da Tina Fey prende spunto dal musical di Broadway (ovviamente sempre di Tina Fey). E, difatti, anche il lungometraggio appartiene al genere musical.

Solo che la Paramount ha deciso di non proporlo come tale al pubblico per paura che venisse snobbato di conseguenza.

A spiegare la mossa è Marc Weinstock, presidente del global marketing dello studio:

Iniziare la promozione gridando a gran voce musical, musical, musical, è qualcosa che ha il potenziale di allontanare il pubblico. Ma noi volevamo che tutti fossero entusiasti per il film. Questo è un film che vive nell’universo di Mean Girls. Non volevamo ridurlo a una sola cosa, perché non è una sola cosa.

Per dare più valore alla decisione di marketing, il dirigente cita i recenti successi targati Warner, Wonka e Il colore viola, altri due musical che non sono stati pubblicizzati come tali:

Mean Girls è una commedia con della musica. Sì, potrebbe essere considerato un musical, ma si rivolge a un pubblico più ampio. Puoi osservare questa cosa anche nei trailer di Wonka e Il colore viola: non dicono “musical” nemmeno questi materiali promozionali. Noi abbiamo inserito una nota musicale nel titolo, quindi ci sono suggerimenti in tal senso, senza però risultare oppressivi.

Weinstock ricorda anche la mossa con cui la Paramount ha fatto conoscere Mean Girls a tutto un nuovo segmento di pubblico pubblicando su TikTok l’intero film in occasione del Mean Girls Day:

Ci sono due tipi di pubblico: quello che è cresciuto con “Mean Girls” e quello che non è cresciuto col film. Il 3 ottobre, nella ricorrenza del Mean Girls Day, abbiamo pubblicato l’intero lungometraggio su TikTok tramite 23 clip separate. Anche chi non era fan ha iniziato a guardare e ha pensato: “Aspetta, ma questo è un gran film”. Hanno subito familiarizzato con il suo mondo.

Per avere una prova ulteriore dell’efficacia di questa strategia di marketing, Paramount ha condotto dei sondaggi chiedendo agli spettatori in uscita da alcuni spettacoli se, prima di entrare in sala, fossero stati a conoscenza del fatto che la pellicola era un musical e se l’appartenenza a questo genere avesse poi influenzato la loro opinione. Secondo i risultati, il 75% del pubblico era a conoscenza della questione e solo il 16% è rimasto deluso dallo scoprire questa cosa. Il capo della distribuzione di Paramount, Chris Aronson, ha quindi dichiarato di credere che il pubblico fosse sicuramente consapevole in anticipo che la pellicola fosse un musical, con i numeri del primo weekend che hanno poi dimostrato che il film ha catturato l’attenzione – e i dollari – pubblico.

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FONTE: Variety

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