Delusione Oscar per Apple che portava come bandiera le tredici nomination condivise tra Killers of the Flower Moon e Napoleon. Entrambi sono andati a casa a mani vuote. I premi potevano essere una valida consolazione per la piattaforma della casa di Cupertino che nell’ultimo anno ha prodotto importanti titoli da 200 milioni di dollari raccogliendo meno di quanto altri film del genere dovrebbero fare per arrivare al pareggio di bilancio. Dato il particolare modello distributivo ci si chiede: insuccesso intollerabile o comunque buon rendimento?

Avevamo riflettuto qualche settimana fa su come la tolleranza dei flop da 200 milioni di dollari, sia di titoli prodotti per le piattaforme (quindi con uno sfruttamento non pensato primariamente per la sala) che di opere costruite per il cinema, non potesse andare avanti a lungo. Anche Variety ha dedicato un approfondimento sul tema, chiedendosi se spendere 700 milioni di dollari per Killers of the Flower Moon, Napoleon e Argylle valesse veramente la pena. 

Fonti interne consultate dalla testata informano che, per lo meno per i primi due titoli, all’interno dello studio l’umore è positivo. Apple non si sta lamentando dei flop. Anzi. Sostengono che con le entrate dei servizi ancillari, lo sfruttamento su altri canali oltre a quello di Apple TV+, i film siano diventati profittevoli. Inoltre entrambi i titoli sono entrati nella top 10 dell’Apple app store, lo store proprietario dell’azienda.

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Perché Apple fa questi investimenti?

Come abbiamo già avuto modo di dire, questi film di alto profilo, diretti da nomi importanti della storia del cinema, servono ad Apple anche come strumenti di marketing. Vanno infatti a lavorare sulla reputazione della piattaforma. Sulla consapevolezza del pubblico della sua esistenza. Ricerche indicano che sia il film di Scorsese che di Scott hanno aumentato l’indice di awareness del 58% in America. Argylle ha fatto il suo con un +45%. Certo, quest’ultimo film resta un disastro senza scusanti, come dice l’analista di Variety, ma chi può permettersi di assorbire un flop meglio di Apple?

In sintesi la strategia di Apple pare essere quella di trainare le iscrizioni sulla piattaforma grazie a un profilo di qualità, mentre i concorrenti possono offrire una libreria estremamente più vasta. Killers e Napoleon hanno assolto al compito per cui sono stati portati in sala. La cifra al botteghino è infatti un “di più”, dato che i film sono prodotti con lo streaming in mente come destinazione principale. Per Apple, sostiene l’analista di Comscore Paul Dergarabedian, la sala è ancora un luogo importante importante non solo in termini economici, ma per l’influenza che permette in termini culturali. Questo Apple è riuscito a farlo meglio della concorrenza (Saltburn di Amazon Prime Video non è stato candidato agli Oscar, e il kolossal Netflix Rebel Moon è stato distrutto dalla critica).

Il 2023 non passerà però inascoltato dai vertici Apple. È già in corso una rimodulazione delle spese sul singolo film, per diversificare il portfolio con più titoli dal budget più contenuto. Le partnership di distribuzione e marketing con Paramount, Sony e Universal fatte per i tre film arrivati in sala potrebbero essere l’indizio di una multinazionale alla ricerca di uno studio d’acquisire. Le pressioni degli investitori, dicono le analisi, vanno in questo senso. Potrebbe non essere così improbabile assistere a un’acquisizione di peso entro l’anno.

Fonte: Variety

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