Abbiamo già fatto l’inevitabile battuta relativa al fatto che Black Adam, il cinecomic con The Rock uscito lo scorso ottobre, ha davvero cambiato la gerarchia di potere del mondo DC Comics, anche se in un modo di certo differente da quello inteso dalla star.

A nulla è servito l’imponente tour promozionale messo in moto, così come a nulla è servito sbandierare in modo decisamente goffo la presenza, nella scena post-crediti, di Henry Cavill e del suo Superman ben prima che il blockbuster fosse materialmente nei cinema. Black Adam non è stato apprezzato dalla critica e neanche eccessivamente dal pubblico: la pellicola con The Rock ha difatti incassato circa 392 milioni di dollari (fonte: box office mojo) a fronte di un budget di circa 195 milioni di dollari e una P&A costata fra gli 80 e i 100 milioni. Tempo fa, erano state previste delle perdite da quasi 100 milioni per la Warner, cifra che è stata poi contestata dallo stesso The Rock che ha parlato, per Black Adam, di profitti fra i 52 e i 72 milioni (ECCO TUTTI I DETTAGLI).

Circa un mese dopo l’uscita di Black Adam, la nuova dirigenza della Warner ha deciso per un sostanziale reset, ha messo James Gunn e Peter Safran a capo della neonata divisione DC Studios, Henry Cavill è stato “licenziato” (dopo essere stato “preso in giro” dalla precedenze dirigenza, secondo James Gunn) e Dwayne Johnson in prima persona ha spiegato che il suo “uomo in nero” non avrebbe fatto parte del prossimo capitolo della saga DC (ECCO TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE).

Intercettato da Variety sul red carpet degli Oscar, The Rock è potuto tornare a parlare di Black Adam anche in riferimento alla repentina uscita di scena di Henry Cavill avvenuta dopo il ritorno in pompa magna di qualche settimana prima:

Tutto quello che potevo fare – e tutto quello che potevamo fare nel momento in cui stavamo realizzando Black Adam era fare del nostro meglio circondandoci delle migliori persone realizzando il miglior film che potessimo fare. Il punteggio del pubblico era sul 90. I critici ci hanno assestato un paio di colpi, ma fa parte del gioco.

Poi aggiunge:

È un po’ come quando hai una squadra di football professionistico, il tuo quarterback ti fa vincere il campionato insieme al tuo allenatore, poi arriva un nuovo proprietario che dichiara “Non è il mio coach, non è il mio quarterback. Voglio qualcuno di nuovo.

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FONTE: Variety

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