Rogue One: A Star Wars Story di Gareth Edwards (e Tony Gilroy) è, per molti fan della saga, il Guerre Stellari più riuscito da quando la Disney ha acquistato la Lucasfilm.

Una pellicola che propone una delle scene più visivamente spettacolari – e spietate – di tutto il franchise: parliamo, chiaramente, di quella del finale in cui Darth Vader si fa largo nel corridoio buio di un’astronave dei ribelli facendo una vera e propria mattanza.

Ospite al Comic-Con di San Diego, Gareth Edwards ha raccontato che, durante la lavorazione di quel passaggio, non aveva minimamente previsto che sarebbe finita per essere così apprezzata dal fandom perché, quel giorno, era decisamente più preso dalla visita di Peter Jackson sul set della pellicola.

Il filmmaker spiega in un’intervista con Comic Book:

Sì, penso che la cosa di cui tutti parlano di più di Rogue One sia la scena di Darth Vader alla fine. E sinceramente, so che suona sciocco, ma non mi aspettavo davvero che a qualcuno importasse di quel passaggio. È qualcosa che volevamo mettere nel film, ma non ci aspettavamo che diventasse un momento così importante […] Sono stato molto fortunato perché quando ho iniziato a fare questo mestiere, Peter Jackson, quando lavoravo al mio primo film, ci ha invitato a visitare il set de Lo Hobbit e ho avuto l’opportunità di stare lì e osservarlo lavorare, ho imparato molto da lui. Era davvero incredibile, quasi irrealistico, e pensavo che non avrei mai potuto ricambiare: cosa avrei mai potuto offrirgli in cambio? Cercavo continuamente di pensare a delle idee. Tipo, cosa potrebbe interessargli? Cioè, lui ha tutto! Poi mentre stavo girando Star Wars, ho pensato “oh, aspetta un attimo! Potrei semplicemente invitarlo a venire a fare quello che vuole in Star Wars!”. Ma era molto occupato. Non riuscivo a mettermi in contatto con lui e, per quanto gli abbia mandato email su email, non riuscivo a ottenere una risposta. E poi, alla fine, nell’ultimo giorno, stavo proprio per girare la scena di Darth Vader, gli ho scritto per informarlo della cosa, nel caso volesse venire. Mi ha risposto subito, dicendo che sarebbe stato lì nell’arco di 30 minuti. Per questo, quando sono tornato a casa quella sera, pensavo “Peter Jackson era sul set del mio film!”. Capisci cosa intendo? Non pensavo “Ho girato una scena che diventerà memorabile con Darth Vader!”. Pensavo al fatto che Peter Jackson, sì proprio lui, era stato lì. Stavamo girando il film e Peter Jackson era lì. Questo mi ha colpito di più. Ecco perché forse non mi ero accorto di quanto fosse importante e del suo potenziale.

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FONTE: Comic Book

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