In una lunga intervista con Variety sulla realizzazione di Borat 2, Sacha Baron Cohen ha parlato di una serie di aspetti legati alla produzione.

Riguardo a uno dei momenti più esplosivi della sua pellicola, ovvero l’incontro con Rudy Giuliani, l’attore ha svelato che Giuliani non ha voluto sottoporsi a un tampone rapido prima di incontrare Maria Bakalova, mettendo così a rischio l’attrice e tutta la troupe:

C’è stato un dibattito su cosa fare. “Andiamo avanti con la scena? E se ha il coronavirus?”. Abbiamo concluso che valesse la pena rischiare.

Tutto filò liscio come l’olio, ma la produzione ebbe comunque qualche problema con il covid-19. In Romania, usata come “controfigura” del Kazakhstan, Baron Cohen e alcuni membri della troupe condivisero il set con due attori risultati positivi. L’attore e i tecnici entrati a contatto con le persone in questione furono mandati a Los Angeles nel caso avessero bisogno di ricovero. Nessuno alla fine mostrò sintomi, ma le scene di Cohen furono girate in Romania con una controfigura e l’attore fu poi inserito lì in digitale.

Nel corso della chiacchierata Cohen ha poi escluso un terzo capitolo:

Ho tirato fuori Borat per Trump. L’ho fatto per un motivo ben preciso, quindi non vedo perché rifarlo. Perciò sì, l’ho chiuso di nuovo nella credenza.

Il L.A. Times ha invece pubblicato un’intervista alla star del film Maria Bakalova che ha svelato di essere ancora a contatto con la babysitter che si vede nel film:

Jeanise è un vero angelo. Penserò sempre a lei come a una madrina, a una vera eroina e a un’insegnante di vita. Voleva solo aiutare una ragazza giovane a diventare una donna forte. Siamo subito entrate in sintonia fin dal primo incontro. L’ho chiamata per il Ringraziamento, è stata la mia prima festa americana ed è stata la migliore. Ero così felice di parlarle che ho iniziato a piangere.

Borat Seguito di film cinema: Consegna di portentosa bustarella a regime americano per beneficio di fu gloriosa nazione di Kazakistan è uscito su Amazon Prime Video il 23 ottobre.

In questo sequel Borat non è più il presentatore semisconosciuto kazako del 2006. Oggi tutti sanno chi è, quindi deve andare sotto copertura per intervistare le persone.

Il primo film, Borat – Studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan, è uscito nel 2006 in America e nel 2007 in Italia. Costato 18 milioni di dollari, ne incassò poi quasi 262 a livello globale.

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