In un’intervista con Variety, Judd Apatow ha detto la sua sullo sciopero degli sceneggiatori attualmente in corso negli Stati Uniti. Secondo il regista, si tratta di una mossa calcolata da parte di studios e streamers:

Credo che probabilmente sappiano già su cosa si piegheranno. Presumo che sappiano già in che data finirà tutto questo. Probabilmente lo stanno pianificando da anni.

Penso sempre che, qualsiasi cosa accada, avrebbero potuto capirlo in precedenza. Quando queste cose si concludono, non si dice mai: “Capisco perché ci è voluto tanto tempo“. Non è mai qualcosa di così inventivo e innovativo da far pensare: “Oh, c’era bisogno di fare la guerra per mesi per questo“. È sempre una posizione molto ovvia. Quindi è questo che spaventa: c’è una soluzione, ma non sono sicuro che tutti gli interessi commerciali vogliano raggiungerla rapidamente.

Apatow poi paragona gli sceneggiatori ai dipendenti di Twitter:

Siamo come i dipendenti di Twitter: se [i dirigenti] vogliono risparmiare, si sbarazzano dell’80% della forza lavoro. Ecco perché è un problema esistenziale. Se non esiste un ecosistema di scrittori, nessuno imparerà a farlo. Nessuno sarà in grado di sopravvivere. E allora tutti penseranno: “Beh, forse scriverò videogiochi, forse farò dei TikTok a casa e diventerò un influencer“. Sono molte le persone creative che possono fare altre cose. Quindi non si vuole che l’intero sistema crolli.

Cosa ne pensate delle parole di Judd Apatow sullo sciopero degli sceneggiatori? Lasciate un commento!

FONTE: Variety

Sciopero degli sceneggiatori: le ultime novità

Classifiche consigliate