Leggere oggi le dichiarazioni di James Cameron relative a Terminator 2 e sul come fu proprio lui a decidere di svelare durante la campagna marketing che nel secondo capitolo della saga il T-800 di Arnold Schwarzenegger sarebbe stato buono fa quasi venire un brivido lungo la schiena. Già perché oggigiorno l’ossessione per lo spoiler finisce spesso per raggiungere dei livelli di assurdità tali che persino i materiali ufficiali diffusi durante le campagne promozionali di una pellicola (o serie TV) finiscono per essere accusati di essere spoilerosi anche se si limitano a fare quello per cui sono stati concepiti: la pubblicità.

In un articolo speciale pubblicato da Empire qualche giorno fa, svariati esponenti dell’industria hollywoodiana hanno potuto porgere delle domande proprio a James Cameron e nel caso di Patrick McKay – co showrunner de Gli Anelli de Potere – si è trattato proprio di un quesito sulla campagna marketing di Terminator 2 e sulle eventuali lotte con lo studio per ricevere il nulla osta al rivelare la natura del personaggio interpretato da Arnold Schwarzenegger.

Tutti noi abbiamo avuto le nostre battaglie con i dirigenti, ma quella che citi non ha dato vita ad alcuna discussione. I ragazzi della Carolco, Mario Kassar e Andy Vajna, erano dei miei validissimi partner per Terminator 2 ed ero io a decidere il marketing, incluso il comunicare che Arnold era il buono. Non era una svolta narrativa in stile Sesto senso che arrivava solo alla fine del film. Viene rivelato che è lui il protettore alla fine del primo atto. E ho sempre creduto che se devi vendere un film devi fare leva sull’elemento più solido della storia della tua creazione. Pensavo che il nostro pubblico potenziale sarebbe stato più attratto dall’idea di scoprire come la più terribile macchina da morte poteva trasformarsi in eroe più che vedere un’altra mattanza tipo quella del primo film. I sequel devono ottenere un delicato bilanciamento fra l’onorare gli elementi più amati del film arrivato prima e lo scuotimento, il rivoluzionare le cose ribaltandone la prospettiva. La nostra campagna marketing per T2 aveva promesso proprio questo e, difatti, ha funzionato.

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FONTE: Empire

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