Nel nostro podcast di qualche giorno fa affrontavamo ancora una volta le numerose controversie che circondano i Golden Globes e l’associazione di giornalisti internazionali che se ne occupa, ovvero la Hollywood Foreign Press Association. Tale associazione è ora nuovamente nell’occhio del ciclone, a poche ore dalla cerimonia di premiazione che si terrà questa notte (in Italia verrà trasmessa da Sky), per via di una campagna social che ricalca quella di #OscarsSoWhite.

#TimesUpGlobes ha raccolto il sostegno di numerosi nomi altisonanti di Hollywood: da JJ Abrams a Shonda Rhimes, passando per Kerry Washington, Damon Lindelof, Ellen Pompeo e Ava DuVernay. Tutti criticano la scarsità di diversità all’interno dell’HFPA, composta da 87 membri di cui nessun nero. Si tratta di una cosa nota da molto tempo, ma la campagna ha preso forza negli ultimi giorni, con l’avvicinarsi della cerimonia.

L’associazione ha risposto con un comunicato piuttosto vago e ha ribadito che “affronterà l’argomento anche nel programma in onda questa notte”:

Siamo totalmente impegnati ad assicurare che i membri che compongono la nostra associazione riflettano le comunità in tutto il mondo che amano film, la tv e gli artisti che li ispirano e li educano. Capiamo la necessità di inserire membri della comunità nera, così come membri appartenenti ad altre comunità meno rappresentate, e lavoreremo immediatamente per implementare un piano d’azione che ci permetta di raggiungere questi obiettivi il prima possibile.

Quello che molti affermano è che campagne di questo tipo sono in corso ormai da anni, e sorprende come l’HFPA abbia avuto bisogno di una “strigliata social” per prendere dei provvedimenti. Ma non è l’unico scandalo che ha investito l’organizzazione, anzi forse non è nemmeno il più grave: a cadenza ciclica, infatti, vengono pubblicati “exposé” sull’Hollywood Foreign Press Association, il più recente pubblicato dal Los Angeles Times riguardava tra le altre cose viaggi pagati a Parigi per 30 giornalisti sul set di Emily in Paris, poi nominato ai Golden Globes (con stupore di molti). “I nostri membri partecipano a molte set visit, premiere, conferenze stampa e programmi televisivi che poi non vengono nominati,” ha commentato un portavoce dell’organizzazione. “Vorremmo anche far notare che gli studios pagano le set visit anche ad altri giornalisti”.

 

 

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