C’è un momento di curioso metacinema (probabilmente involontario) in The wave, uno che riassume da solo molto bene la natura, le velleità e la storia produttiva che si celano dietro questo catastrofico norvegese. La storia è quella di una montagna che dà su un fiordo da cui una parte rischia di staccarsi e cascare in acqua causando uno tsunami, è un rischio concreto e il film ipotizza cosa accadrebbe in caso si verificasse. Il protagonista (che ne sa più di tutti), quando è vicino a capire che il disastro è solo a pochi attimi dal presentarsi consulta una serie di manuali e poi spiega agli altri che, visti i numeri e le ultime rilevazioni, sono nella stessa situazione del Vajont. E in effetti sono nella stessa situazione di Vajont.

Vajont è un film di Renzo Martinelli che diversi anni fa cercava di fare la stessa operazione di The wave, cinema di genere con un’importante risvolto sociale sotto, appassionare con un alibi, fare un catastrofico ma con qualcosa dietro. Di certo...