Attesissimo da tutta quella parte di cinefilia che trova nei film degli estremi di Audiard la piena realizzazione di una poetica di corpi che il cinema a tratti e a folate insegue fin dagli inizi, De rouille e d'os radicalizza ancora di più il discorso mettendo in relazione due esseri umani. Una è un'addestratrice di Orche, un altro è un violento ex pugile, ladro con bambino a carico, un uomo che fin da subito è presentato come negativo.
I due si incontrano prima in discoteca (lui buttafuori, lei malmenata) e poi di nuovo dopo l'incidente di lei (un'orca le mangia le gambe, ma che idea incredibile è?!?).
Da questo secondo incontro scaturisce tutto quello che accadrà nel film. Si sviluppa infatti un rapporto sessuale ma non necessariamente sentimentale (almeno per uno dei due) e una relazione fisica e visiva che è la componente più devastante di questo film. In questo senso una volta tanto vale la pena lodare davve...
Arriva la testa d'ariete del cinema francese al Festival di Cannes ed è all'altezza delle aspettative, magari non da Palma ma da premio minore sicuramente...
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