La recensione di Decision To Leave, il film di Park Chan-wook in concorso a Cannes

Il genere di Decision To Leave lo si riconosce subito, centrato perfettamente com’è nel giallo, ma lo stile quello no, quello è unico, sempre diverso, inventivo e capace di creare un tono diverso da qualsiasi altra opera già vista. Park Chan-wook è di nuovo fra noi.
In questo film ci sono un melodramma fatto e finito, una detective story serissima e una commedia a tratti esilarante, intrecciati e portati avanti con dedizione e serietà (anche nelle gag), senza trascurare niente ma saltando dall’uno all’altro per divertirsi, divertirsi tantissimo con tutti gli strumenti del cinema, nessuno escluso, e con tutte le sue soluzioni. L’obiettivo è parlare dell’unica maniera possibile di vivere i sentimenti, ovvero al di fuori dalla routine e dentro il caos vitale. Ma serviranno due ore e passa per capire che ogni elemento della storia ce lo sta gridando.

Decision To Leave è un film tutto spiazzato, che spiazza n...