La recensione di È stato tutto bello, il film di Walter Veltroni su Paolo Rossi al cinema il 19, 20 e 21 settembre

Sfiancante dal minuto 1. L’immaginario veltroniano torna con prepotenza, sempre più calcato e quindi sempre più pesante. Bambini, droni e campi di calcio polverosi di provincia come in una canzone di De Gregori, poi musiche insistite di Danilo Rea senza limiti e un senso kitsch di poetico che viene ammassato sopra dell’altro senso kitsch di poetico.

A strati.

Tutto in bianco e nero fino a che si racconta di periodi per i quali la documentazione ufficiale è in bianco e nero. Da quando le foto passano a colori anche È stato tutto bello trova il colore. È il mondo cinematografico di Walter Veltroni, nazionalpopolare con ambizioni, sempre nostalgico, sempre interessato ad una forma modesta e composta di commozione.

Questo documentario su Paolo Rossi che arriva colpevolmente tra gli ultimi nell’anno che celebra il quarantennale della vittoria dei mondiali di Spagna non fa ec...