Estate 1993 è un film fantastico anche se non lo sembra per niente. Anche se non ha nessuna componente che risalti, anche se non si fa notare per le sue scelte estetiche (in realtà sottilmente così coerenti da rimanere impresse), anche se non ha trovate narrative particolari. Racconta una bambina e lo fa con un livello di dignità umana e personale che impressionano, così difficili da incontrare che i suoi simili si contano sulle dita di una mano in tutta la storia del cinema. Frida ha circa 10 anni e capiamo subito sta cambiando casa, ma non con i suoi genitori, è successo qualcosa e sta andando a vivere in campagna con uno zio, sua moglie e la loro figlia che è più piccola di lei. Questo mistero che è tale solo per il pubblico tiene l’attenzione desta per tutta la prima parte del film, prima che sia possibile interessarsi davvero dei protagonisti.
Vediamo i primi mesi di questa vita rurale che non va proprio a genio a Frida, il rapporto complicato con la più piccola Anna e quello anco...
Nell'estate del 1993 la piccola Frida cambia famiglia, va a vivere con lo zio. Non sarà facile anche se sarà molto ordinario
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