È andato tutto bene – Everything Went Fine, la recensione

François Ozon è un burattinaio e il pubblico i suoi pupazzi.

L’apparente tranquillità e invisibile fluidità di tutto È andato tutto bene – Everything Went Fine manipola il pubblico e lo direziona con grazia in ogni momento, portandolo dove vuole il regista con precisione che stupisce (anche considerata la stima per Ozon). Il film fa pensare a chi lo guarda esattamente quel vuole, lo porta nei luoghi in cui vuole portarlo per poterlo spiazzare e scatenare in lui i sentimenti desiderati. Come raramente capita, vedendo Everything Went Fine si ha l’impressione che qualsiasi altra persona nella sala giunga alle medesime nostre conclusioni nel medesimo istante.

È una storia di eutanasia, un padre anziano colpito duramente diventa quasi infermo. È capace di intendere e di volere ma non si muove, i medicinali lo sedano, non parla bene, è tutto terribile e non lo può sopportare. Non è più lui, dice, e questa condizione lo fa ...