La recensione di Il respiro della foresta, al cinema dal 22 maggio

Inverno 2017. Nel monastero Yarchen, sull’altopiano del Tibet, più di 10.000 donne praticano come monache buddhiste. Durante i 100 giorni più freddi, ogni anno vanno in ritiro spirituale in capanne provvisorie.

Comincia con queste brevi e concise informazioni Il respiro della foresta, un documentario scritto, diretto e montato da Huaqing Jin che mira a raccontare il lato più umano e difficile del monachesimo femminile buddhista. Si tratta di un documentario di pura osservazione: non c’è nessuna voce narrante, l’occhio del documentarista si mimetizza con l’ambiente, rivelandosi solo ogni tanto con qualche cartello informativo che segna il passare del tempo (si arriva fino al 2019) e che qua e là fornisce alcune spiegazioni.

Il respiro che trae il documentario da queste scelte narrative e stilistiche appare così piuttosto incerto, apparentemente guidato dal caso e dall’occasione (un cadavere mangiato dagli avvoltoi, un r...