La recensione di Kubi, il film di Takeshi Kitano presentato a Cannes

In piena continuità con la trilogia Outrage anche in Kubi la trama è molto complicata da seguire, la narrazione solo apparentemente lineare e lo svolgimento così denso che si fa fatica a navigarci dentro. Ci sono molti personaggi, molti nomi e molti dialoghi pieni a loro volta di personaggi e nomi. Kubi è un film epico con castelli, eserciti, armate, battaglie e grandi signori che si fanno la guerra tramite i loro generali mentre i singoli soldati o anche i contadini muoiono, si tradiscono o cercano di rimanere vivi. Ma è la versione Kitano di tutto questo, quindi a tratti imprevedibile, piena di scarti di genere, personaggi caratterizzati dalla follia, un rapporto confidenziale con la violenza e la morte e iniezioni di umorismo là dove non sembra possibile che ci sia.

I personaggi in gioco sono un dei grandi signori del Giappone che va verso l’unificazione, un folle sadico; i suoi generali (tra cui lo stesso Kit...