La abuela
di Paco Plaza
I film horror, o almeno quelli che puntano su jump scare e grandi shock, si basano sempre su uno stretto rapporto con lo spettatore, in quanto la loro riuscita dipende prevalentemente dall’effetto su quest’ultimo, se e cosa riesce a comunicargli. Predisposti ad assistere a una storia che inevitabilmente è congeniata per spaventarci, l’obiettivo di questa è riuscire a sviarci, trovando una chiave originale per ricorrere ai consueti modi per farlo, o a sorprenderci, ribaltandoli completamente.
Quando invece da subito ci vengono messe tutte le carte sul tavolo, per poi servirsi di una per una, ed è palese l’orizzonte della narrazione, senza mai una deviazione, il risultato finale non può che essere l’opposto. Questo è ciò che accade in La abuela, il nuovo film di Paco Plaza: i tempi di REC sono lontani, come già dimostrava il suo precedente Veronica, ma in generale tutto l’horror spagnolo non sembra passare un buon periodo.
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La abuela, il nuovo film di Paco Plaza, ci conferma che tempi di REC sono lontani, come già dimostrava il suo precedente Veronica
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