La recensione di Non volere volare, la commedia di Hafsteinn Gunnar Sigurðsson in uscita il 18 aprile

È una piccola farsa questa, condotta come fosse una grande commedia. È il primo film in inglese (e con attori britannici) di Hafsteinn Gunnar Sigurðsson, regista e sceneggiatore islandese, che sembra essere andato a pescare dalle commedie degli anni ‘60 (spoiler: non le migliori) l’idea di questa farsa per accumulo. I protagonisti sono un gruppo di persone che tra di loro non si conoscono e hanno provenienze diverse, tutti iscritti a un corso per smettere di avere paura di volare. Dopo un po’ di prove a terra prendono tutti insieme un aereo, per testare le tecniche che gli sono state insegnate per limitare la tensione, tuttavia all’atterraggio una lunga serie di problemi li tiene bloccati nell’aeroporto e poi in un hotel.

L’accumulo sta nella maniera in cui ognuno, e la persona che li aiuta ad avere meno paura, per via delle proprie questioni personali, ribolle, è teso o è tesa, e a u...