La recensione di Oltre il muro, il film di Vahid Jalilvand presentato in concorso a Venezia 79
Il rischio c’era. Il rischio che Vahid Jalilvand portasse a Venezia un film un po’ compiaciuto, un po’ forzato e più furbo che preciso, uno che finge quel rigore pazzesco del cinema iraniano post-Farhadi ma in realtà è disposto a tutto per arrivare al suo fine e manifestare nella forma più flagrante la propria indignazione. Già Il dubbio calcava proprio le orme di Farhadi ma con un po’ più di semplicismi e senza quell’incredibile costruzione di incastri finalizzata a mettere lo spettatore nella posizione più difficile. Ora Oltre il muro va più in là e gioca con tempi, aspettative e informazioni a piacere, rispettando quasi nessuna regola e nessun patto implicito per trovare la maggior forza possibile.
La storia parte benissimo, con un uomo che tenta il suicidio in casa, viene interrotto da qualcuno che bussa alla porta e si scopre rapidamente che c’è una donna ricercata nascosta nel lo...
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