Palmer
di Fisher Stevens
29 gennaio 2021 su Apple TV+
Questo film lo conosciamo. E lo conosciamo perché l’abbiamo già visto. È la storia di un affido difficile ad una persona che inizialmente nemmeno lo vorrebbe. L’eroe riluttante, vinto alla lunga dai sentimenti e dalla convivenza con un bambino. Del proprio genere Palmer ha tutto: ha il protagonista inizialmente riottoso alla paternità, ha le difficoltà a trovare un lavoro e quindi dimostrarsi valido per un affido, ha i genitori inaffidabili che scompaiono e riappaiono rivolendo il figlio proprio quando finalmente si è creato un legame e ha il bambino tenero pieno di difficoltà in un contesto non facile. Il protagonista qui è Justin Timberlake appena uscito di galera, che non è propriamente un grande aiuto sul lato plausibilità. Timberlake non è qui per il film, infatti, è qui per la sua carriera, è qui per l’intensità. Questo film è per lui un veicolo di credibilità, l’ideale hollywoodiano del ruolo intenso per accadere ad altri ingaggi migliori. Il resto sono dettagli.
Incapace di andare oltre la propria missione, dare un ruolo intenso a Justin Timberlake, a Palmer interessa più l'attore che il personaggio
È necessario attenersi alla netiquette, alla community infatti si richiede l’automoderazione: non sono ammessi insulti, commenti off topic, flame. Si prega di segnalare i commenti che violano la netiquette, BAD si riserva di intervenire con la cancellazione o il ban definitivo.