Se la prima parte, quella della rivalità, della caccia all'uomo e della rinascita di Valjeant (che implica poi il dover continuamente fare i conti con l'uomo che si è stati) funziona molto, cioè trova nella dimensione filmica (e musicale) di Hooper un senso e un ritmo ammalianti, la seconda è molto meno godibile.

E' infatti nello scontro di individualità, nel proporre due uomini come personificazioni di opposti valori (perdono, pentimento e purificazione cristiana contro la diabolica persecuzione di chi non riconosce il pentimento) che il film si trova a suo agio, dinamica semplice nella struttura ma capace di offrire molteplici spunti di complessità.

[Ecco la recensione cinema del film…]

Les Misérables, il sontuoso e imponente musical diretto da Tom Hooper, è stato uno dei casi cinematografici della stagione 2012/2013, grazie a un consenso critico generalmente positivo, a un livello d'incassi che...