Sul nuovo film di Cosimo Alemà va detta una cosa prima di tutte le altre, che al cinema uno degli obiettivi più importanti che possano essere raggiunti è quello di fondare (o contribuire a fondare) una mitologia, cioè lavorare su un luogo, dei suoni, dei personaggi o qualsiasi altro elemento reale per associarlo ad un genere, delle storie o anche solo delle caratteristiche tipiche. Trovare l'horror in luoghi che non vi erano associati, trasformare la percezione comune di una città, rivedere il ruolo del bianco e nero in certi contesti, rendere una categoria umana un carattere da cinema e via dicendo, ne sono esempi.
La santa lavora nella direzione della creazione di una mitologia criminale del sud Italia (e non è certo il solo, Salvo per dire fa lo stesso) che non abbia nulla a che vedere con gli stereotipi nostrani della mafia ma giri dalle parti dei generi americani tra poliziesco, azione e noir.
In un anonimo paesino di una regione non ...
Penalizzato da un titolo che non racconta davvero l'argomento e il genere del film, quest'operetta noir italiana è un film d'assedio e perdizione meridionale di grandissima efficacia...
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