Gran parte dei film di Ferzan Ozpetek sono occupati dal risveglio delle passioni sopite nei personaggi. Il desiderio di questo regista di raccontare la forza dirompente che le emozioni più autentiche e ancestrali hanno molto spesso passa per esseri umani che la vita ha raffreddato e che starà agli eventi del film riscaldare. Nello specifico qui è il ritorno in Turchia a operare il risveglio in un uomo con alle spalle un lutto terribile, che sembra avergli fatto chiudere i conti con la parte panica della vita. Di ritorno da una sorta di esilio volontario a Londra, troverà nella sua città natale luoghi, lingua, cibo, donne e tutto ciò che a Istanbul sa di turco e quindi di autentico a rimetterlo in strada. Nei posti da cui proveniamo sta l’essenza più profonda di chi siamo.

Tuttavia c’è pochissima Istanbul in Rosso Istanbul. Nonostante quella sia l’ambientazione di tutto il film, non vediamo quasi niente del tessuto metropolitano. Quello che ha girato Ozpetek è un film di interni, ...