La recensione del terzo film da regista e interprete di Rocco Papaleo, Scordato, in sala dal 13 aprile

Poco più di dieci anni fa, in un’annata particolarmente buona per il cinema italiano, l’exploit di Basilicata Coast to Coast aveva illuso che Rocco Papaleo potesse essere un autore in grado di rinnovare la commedia italiana. Il film successivo avrebbe smentito questa idea nella maniera più flagrante, quello ancora dopo pure e ora Scordato ci mette una pietra sopra. Ma anche all’epoca di Basilicata Coast to Coast non era difficile vedere in quel tipo di film più che un esordio nuovo, la riproposizione di meccanismi che in Italia hanno spesso delle fiammate di successo: storie di personaggi che fanno qualcosa controcorrente, in piccolo invece che in grande, rallentato invece che frenetico, resistendo sia alla modernità che all’omologazione, tutto con il mantello della riconquista di una dignità perduta in una dimensione iperlocale.

La trama di Scordato, per quanto tremendamente ombelic...