La recensione di Sharper, disponibile su Apple TV+ dal 10 febbraio

Il cinema più scritto, quello in cui gli intrecci, i dialoghi e la struttura delle storie è più forte e centrale ad oggi viene dalla televisione, cioè viene da sceneggiatori che si sono formati e hanno lavorato nella serialità televisiva. È stato così per Gatewood e Tanaka, che dopo diverse serie create o scritte ora scrivono un film, uno fatto di svolte, intrecci e inganni, di un meccanismo preciso grazie al quale ingannare e sorprendere lo spettatore. E Sharper, a differenza di molti altri film del suo genere (il cinema di truffe) lo fa davvero. Soprattutto riesce nella più difficile impresa di mettere in scena truffe sia sorprendenti, che elaborate, che credibili (nei limiti di un film!). Almeno fino all’ultimo atto, in cui ogni vaga plausibilità molla gli ormeggi, prende il largo e scompare all’orizzonte, insieme al senso che si stava costruendo.

Era iniziata come una storia canonica che vuole essere originale senz...