La recensione di Succede anche nelle migliori famiglie, al cinema dal 1 gennaio

Succede anche nelle migliori famiglie è un film fatto con il minimo sforzo e senza alcuna ambizione, per capirlo bisogna guardare gli occhiali. Quasi tutti i personaggi li portano. Se non sono da vista indossano quelli da sole nelle scene all’aperto. Solo che le lenti non sono mai gestite come se fossimo in un film, ovvero limitandone i riflessi verso la cinepresa. Nel film di Alessandro Siani, qui attore ma anche regista, tutte le lenti hanno un fastidioso effetto a specchio che permette di intravedere le ombre delle persone sul set di fronte agli attori. Operatore, microfonista, direttore della fotografia e così via.

Cercare di cogliere il dietro le quinte negli occhiali dei personaggi è la cosa più divertente che si può fare in questo film pieno di errori di continuità. Non solo, la trama è così poco amalgamata che le singole sequenze sembrano quasi episodi isolati in un’opera antologica.

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