C’è una girandola di storie d’amore più o meno felici in Amori Che Non Sanno Stare Al Mondo, che già dal titolo non ne nasconde lo statuto. Una storia fa da cardine, sboccia da un litigio accademico durante un convegno, dunque nasce già nel segno del contrasto, e da essa ne nasceranno le altre, alcune sbilanciate per età altre ancora omosessuali. Tutte però hanno la caratteristica dell’essere imprevedibili, esplodono e sono complesse da gestire, oppure si rivelano inaspettatamente semplici, come se non ci potesse essere nessuna forma di regola o prevedibilità, ma solo un regno caotico di sentimenti traditi, attesi, urlati e sofferti.

Ci sono tre donne (Francesca Comencini, Francesca Manieri e Laura Paolucci) a sceneggiare la storia che viene dall’omonimo libro scritto da Francesca Comencini, che poi è anche la regista del film, e Amori Che Non Sanno Stare Al Mondo non vuole mai nascondere questo suo punto di vista femminile, anzi usa la prospettiva per ribaltare equilibri e dinamiche d...