C’è un inevitabile e ineludibile passaggio d’età in questa storia di un figlio con genitori problematici nell’America degli anni ‘50. Una ricostruzione di quella che è convenzionalmente considerata l’età dell’oro degli Stati Uniti che appositamente annulla qualsiasi conflitto che non sia privato, non negando quindi la patina idealizzata che convenzionalmente è associata a quegli anni ma mostrando cosa avviene dietro le porte e nelle case. Il benessere di massa e l’esplodere dell’american way of life come un tarlo che distrugge chi non si sente adeguato o non riesce ad esserlo.
E dietro la porta della casa del protagonista c’è un nucleo che si è sfaldato per ragioni che lui stenta a capire. Il padre è andato a spegnere fuochi nei boschi da che non aveva relazioni con i vigili del fuoco e la madre è crollata immediatamente. Sono giovanissimi per gli standard attuali (lei ha 34 anni e un figlio di 14).
Vediamo tutto tramite gli occhi del protagonista quindi capiamo poco. Non capiamo la re...
Il coming of age di un ragazzo negli anni '50 è per Wildlife un'occasione più letteraria che cinematografica
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