La nostra selezione di 20 film di fantascienza da vedere!

Se il fantasy è il racconto dell’impossibile, del fantastico, dell’immaginario, la fantascienza si occupa del possibile che è però ancora esso stesso immaginario. A volte questo possibile è probabile, a volte è praticamente impossibile, nei casi peggiori non è auspicabile e in quelli migliori è a un passo dal realizzarsi; quello che importa è che la fantascienza parla di possibilità, e quindi, inevitabilmente, di futuro. Di quello che sarà o che potrebbe essere se non agiamo (o se continuiamo ad agire come stiamo facendo). Di quello che ci aspetta. È un genere che parla a noi per raccontarci dei nostri figli, o dei nostri nipoti, o dei nostri discendenti appartenenti a una nuova specie senziente evolutasi a partire dalla nostra.

Per questo motivo, la storia della fantascienza al cinema è doppiamente affascinante: è uno dei generi più antichi e gloriosi, con forti legami con la letteratura ma anche con la filosofia e ovviamente la scienza, ma è anche un genere fatto apposta per invecchiare – ci sono film di quasi cento anni fa che raccontavano un futuro che per noi è ormai passato. Per cui un film sci-fi ha (o può avere) infinite vite, ed essere riletto e reinterpretato ogni volta che la scienza vera fa un passo avanti. È anche il motivo per cui è così complicato stilare una lista di classici irrinunciabili del genere: ci sono film che hanno perso questo status con il passare del tempo, altri che l’hanno guadagnato in virtù di quanto è successo nel mondo dal momento della loro uscita. Ci abbiamo provato: ecco la nostra selezione di 20 titoli.

ATTENZIONE! Non ci troverete dentro nessuno Star Wars, né nessuno dei film di Star Trek: va bene fare cultura e informare, ma per una volta ci sembrava davvero superfluo segnalarli.

Fantascienza 2001

2001: Odissea nello spazio

L’alfabeto ci permette di cominciare dal più facile: quello di Stanley Kubrick è considerato sostanzialmente da chiunque il più grande film di fantascienza di sempre, per come riesce a parlare di tematiche universali e senza tempo ma anche a metterci in guardia contro pericoli molto attuali (che anzi al tempo sembravano, appunto, fantascienza, e che oggi assomigliano sempre di più alla cronaca).

2022: i sopravvissuti

A proposito di pericoli attuali: uno dei grandi paradossi del mondo contemporaneo è che siamo contemporaneamente troppi (per la quantità di risorse che consumiamo, e a che ritmo) e troppo pochi (nelle aree più ricche del pianeta, che si stanno spopolando e invecchiando). Il film di Richard Fleischer estende il primo problema eliminando il secondo, e immaginando un mondo nel quale, molto semplicemente, c’è troppa gente. Nel 1973, anno di uscita del film, al mondo c’erano meno di 4 miliardi di persone. Oggi siamo più del doppio, e 2022: i sopravvissuti diventa sempre più urgente ogni anno che passa.

Aliens – Scontro finale

Il primo compariva già nella nostra lista di horror da vedere a tutti i costi, per cui in questa puntiamo sul secondo, che espande il lato fantascientifico dell’universo di Alien abbandonando i confini della singola astronave dispersa per spostarsi in una colonia invasa dagli Xenomorfi. Il colonialismo spaziale, quello vero, è sempre più vicino a diventare realtà: speriamo di non scoprire nel modo peggiore che non siamo soli nell’universo.

Blade Runner

Il film di Ridley Scott è diventato un classico per una lunga lista di motivi, non ultimo dei quali il fatto che, come 2001, fu un film-ponte, che convinse i cinefili che anche la fantascienza poteva produrre grande cinema, e gli appassionati di fantascienza ad apprezzare anche gli aspetti artistici di un’opera e non solo il suo contenuto.

ET

E.T.

Ci sono film di fantascienza che stirano un po’ la definizione stessa di “fantascienza”, che abbracciano altri generi e usano la sci-fi solo come sfondo per parlare d’altro. E.T., per esempio, è una storia di amicizia, di accettazione del diverso, di comprensione tra creature che non parlano la stessa lingua, ma anche di discriminazione e di birre bevute in piena mattina. Poi certo, uno dei protagonisti è un alieno, anzi uno degli alieni più famosi della storia del cinema, forse il più famoso: e allora ecco che non potevamo non citarlo.

I figli degli uomini

In un certo senso, il film di Cuaron fa da contraltare a 2022: i sopravvissuti, concentrandosi sull’altra metà del paradosso: siamo troppo pochi, nel senso che non nascono proprio più bambini, e l’umanità sembra destinata a una rapida e inevitabile estinzione. Ora che la crisi di infertilità maschile cominciata negli anni Settanta nei c.d. Paesi occidentali è diventata globale, I figli degli uomini rischia di sottrarre lo scettro di profeta a 2022.

Il pianeta proibito

Un classico su talmente tanti livelli che si fa prima a consigliarvi di guardarlo che a citarli. Due cose su tutte: è il primo film della storia con una colonna sonora interamente elettronica, ed è il film che ha introdotto per la prima volta il personaggio di Robbie the Robot, antenato dalla morale asimoviana di qualsiasi robot senziente cinematografico dagli anni Sessanta a oggi.

Interceptor – Il guerriero della strada

Forse l’inclusione più stiracchiata della lista, perché è tutta -scienza e poca fanta-: la Terza Guerra Mondiale non ha nulla di fantascientifico, e le sue conseguenze come se le immagina il film ancora meno. Resta però uno dei film più importanti di sempre per come ha inventato sostanzialmente da solo l’immaginario post-apocalittico e la sua estetica. Ne abbiamo parlato qui.

Fantascienza simie

L’esercito delle 12 scimmie

Terry Gilliam è uno dei migliori e meno riconosciuti autori di fantascienza contemporanei: la scelta qui era tra Brazil, che è più vicino alla fantapolitica e alla distopia classica, e L’esercito delle 12 scimmie, che in quanto film sui viaggi nel tempo è senza dubbio fantascienza, e che è doppiamente angosciante da guardare oggi, post-COVID.

L’invasione degli ultracorpi/Terrore dallo spazio profondo

Classico caso di codardia nel quale non sappiamo se consigliarvi l’originale del 1956 di Don Siegel, uno dei più importanti sci-fi di sempre, o il remake con Donald Sutherland del 1978, che forse è più digeribile per chi ha una sensibilità moderna. La cosa più interessante dell’originale è che c’è chi lo vide come un’allegoria del comunismo che invade silenziosamente l’America per sostituire la gente con dei gusci vuoti, e al contrario chi lo interpretò come una metafora del consumismo occidentale che ci rende tutti uguali.

La cosa (1982)

A proposito di invasione degli ultracorpi e di gente sostituita da gusci vuoti: La cosa è il miglior film mai fatto sulla paranoia. L’aspetto scientifico è sostanzialmente relegato al mestiere che fanno i protagonisti, e il film gioca soprattutto con i codici dell’horror, ma già ci avete fatto togliere Alien, non vorrete mica farci togliere anche questo?

La guerra dei mondi (1953)

Ideale conclusione di una trilogia crossmediale che parte con il romanzo di H.G. Wells e prosegue con il radiodramma di Orson Welles, il film di Byron Haskin è il prototipo di qualsiasi altro film di invasione aliena uscito dopo il 1953.

Matrix

Matrix

Matrix è un clamoroso polpettone di generi che ha influenzato tutto il cinema mainstream successivo, prima di tutto a livello estetico, ma il suo cuore pulsante è fantascientifico. Avevamo parlato approfonditamente del rapporto tra il film e il suo genere di appartenenza qui.

Metropolis

Invece di usare le parole per questo film, eccovelo completo da guardare – mentre lo fate, ricordatevi che ha quasi un secolo.

Predator

Il film di John McTiernan è, più ancora persino di Aliens, un manifesto di come fare fantascienza con un approccio action – di come far incontrare i codici di entrambi i generi e scoprire che si complementano alla perfezione. Ne parlammo qui.

Solaris

Uno di quei film da far vedere a chi guarda la sci-fi dall’alto in basso, sostenendo che sia tutta astronavi ed esplosioni e non ci dica mai nulla di interessante sulla natura umana. Solaris parla quasi esclusivamente della natura umana, è un’opera densa, lenta, psicologica ed esistenzialista – eppure non smette mai per un secondo di essere anche profondamente fantascientifica, ricca di immaginazione e visioni del futuro.

Stalker

Stalker

Ritorna l’alfabeto, che questa volta ci permette di nominare due film di Andrej Tarkovskij. Stalker, oltre a essere noto per una serie di, diciamo così, record di lentezza (163 minuti di durata, appena 142 diverse inquadrature, la più lunga delle quali dura quasi cinque minuti), è anche una bibbia, visiva e concettuale, della postapocalisse, senza la quale non avremmo avuto non solo Mad Max ma anche opere più recenti e allucinate tipo Annientamento.

Starship Troopers

La scelta era tra questo e Atto di forza, altro capolavoro sci-fi di Paul Verhoeven. Puntiamo su questo perché la sua ferocissima (e spesso non compresa) satira contro l’imperialismo ci sembra in qualche modo più urgente di una (pur interessantissima) ricerca dell’identità perduta su Marte. Ne parlammo qui.

Terminator

Terminator e il suo sequel si sono ritagliati uno spazio importante nella storia del cinema a suon di one liner, personaggi memorabili e alcune delle scene più spettacolari di tutti gli anni Novanta, al punto che si tende a dimenticare il fatto che siano anche due grandissimi film di fantascienza: in questi tempi di IA ovunque, per esempio, quante volte avete sentito nominare Skynet, scherzosamente o meno?

Ultimatum alla Terra

Il film che quarant’anni fa fece esclamare a Ronald Reagan: “A volte penso a quanto rapidamente le nostre differenze in tutto il mondo sparirebbero se ci trovassimo ad affrontare una minaccia da un altro pianeta”. Non è ancora capitato, e forse sarebbe il momento perfetto perché succedesse.

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