I dati presentati da Cinetel riguardo il 2023 hanno mostrato come gli incassi dei cinema siano in rimonta per quanto ancora indietro rispetto alla pandemia e quanto alcune iniziative abbiano pesato

Come avevamo già riportato nell’annunciare le cifre degli gli incassi cinematografici italiani del 2023, c’è stato un forte recupero. Questo ha consentito di colmare il divario che separava l’Italia dagli incassi degli altri paesi d’Europa a noi paragonabili (Francia, Spagna, Germania, Regno Unito) quanto a recupero sul periodo prepandemico. Mentre nel 2022 eravamo sotto del 48,2% sul triennio 2017-2019 quanto a incassi e del 51,6% quanto a presenze, mentre gli altri paesi erano sotto del 30%, nel 2023 siamo stati sotto del 16,3% quanto a incassi e del 23,2% quanto a presenze, una rimonta molto forte e inattesa, solo parzialmente merito di C’è ancora domani di Paola Cortellesi, grandissimo successo che nessuno aveva previsto (non in queste proporzioni almeno) ma non in grado da solo di segnare questo tipo di rimonta del +61% rispetto al 2022 quanto a incassi e del 58% in più quanto a presenze.

Quello su cui semmai ha inciso molto il successo di C’è ancora domani è la quota italiana, cioè la percentuale del totale incassi annuali attribuibile a produzioni e coproduzioni italiane, che è del 24,5%, mentre nel 2022 era del 19%. Questa quota, cioè un quarto del totale è quella che negli ultimi 30 anni il cinema italiano ha avuto quando andava bene (solo in 4 casi è arrivata al 30% e sempre per la presenza di film eccezionali, tre volte per Checco Zalone e poi per La vita è bella).

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La questione più problematica è il costante aumento dei film distribuiti, arrivati al numero eccezionale 736. Di questi 356 sono italiani (di cui 140 documentari, circa il 40%). Solo il 30% di questi 356 film italiani però è stato distribuito in più di 50 sale, quindi ha potuto effettivamente incidere sul boxoffice.

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Un dato cruciale è quello del confronto con il triennio 2017-2019, mese per mese. Si nota così che da maggio ad agosto, le sale nel 2023 hanno fatto incassi maggiori rispetto a quegli stessi mesi nel triennio prepandemico 2017-2019, in certi casi (luglio) anche del 97% superiori. Il merito va soprattutto ai film italiani e alle coproduzioni italiane (gli ottimi risultati dei film stranieri invece sono in linea con quelli degli altri anni) e dimostra quanto l’estate, se riempita di film giusti, possa essere una stagione profittevole. Nel complesso, aggiungendo anche novembre, per cinque mesi gli incassi del 2023 sono stati superiori a quelli del periodo prepandemico. Purtroppo sono diminuiti i film distribuiti in più di 50 sale, segno che meno film incassano di più e il pubblico è sempre più concentrato.

Per quanto riguarda lo spaccato delle sale i cinema IMAX hanno segnato +43,9% di incassi rispetto al 2022 e le sale premium format +47%.

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Inoltre la continua diffusione della multiprogrammazione (spettacoli diversi all’interno di una giornata) ha fatto sì che se si dividono le sale per schermi e si guarda il loro rendimento, si nota che i cinema monosala sono l’unica categoria che ha migliorato e non peggiorato i propri incassi rispetto al periodo prepandemico. Alla stessa maniera ci sono 285 sale italiane su 1.231 totali, cioè il 23%, che a prescindere dalla quantità di schermi che possiedono hanno incassato di più rispetto al prepandemico. Secondo Cinetel queste sono sale che sono state ristrutturate, riammodernate e che hanno fatto interventi anche sulla programmazione.

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La consultazione dei dati Cinexpert, cioè quelli che parlano della composizione del pubblico che guarda i film in sala, ha fatto notare un fortissimo ritorno del pubblico femminile (grazie a Barbie e C’è ancora domani) e anche un più generale e importante ritorno del pubblico con un’età superiore ai 50 anni. La mancanza di questa fetta era una delle componenti che più avevano preoccupato e che aveva creato l’ammanco del cinema italiano. Il 2023 li ha visti tornare al cinema e secondo Davide Novelli AD di Cinetel, anche il successo di film come Il ragazzo e l’airone o Perfect Days di Wim Wenders di questi primi weekend del 2024 è frutto dell’onda lunga del ritorno del pubblico over 50.

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