Cowboy Bebop
di Shinichiro Watanabe
2 marzo 2015
Correva l’anno 1999 ed eravamo adolescenti. Adolescenti appassionati di fumetto di ogni genere, terribilmente attratti dalla fantascienza, magicamente incollati allo schermo la sera in cui, dopo averci proposto una serie di interessantissimi cartoon statunitensi di vario tipo (chi non si ricordasse Daria non è nostro amico), MTV Italia iniziò a trasmettere anime.
Se non ci ricordiamo male, era un martedì sera e, da quel singolo martedì sera, il secondo giorno della settimana divenne un appuntamento fisso per molti di noi. In rapida successione (stiamo sempre andando a memoria), vennero trasmesse la prima puntata di Neon Genesis Evangelion e il primo episodio di Cowboy Bebop. Se sulla prima serie noi fumettari sapevamo già parecchie cose, dato che il nome era girato parecchio, aveva fatto molta sensazione tra gli otaku e tutti eravamo molto attratti dalla rivisitazione del genere dei robottoni che ci era familiare, Cowboy Bebop fu una sorpresa assoluta e una totale scoperta.
Permettetec...
In occasione del ritorno in sala di Cowboy Bebop - The Movie il 2, 3, 4 marzo, parliamo nuovamente della serie anime di culto
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