Quando due amici inglese si incontrano, non si abbracciano, si limitano a salutarsi“, legge da un libro il protagonista di Faccia a faccia, mentre lo sguardo della sua interlocutrice, una ragazza a cui dà lezioni di inglese, sembra suggerire tutt’altro tipo di rapporto tra i due. A lei interessa poco imparare la lingua, a lui non solo essere pagato. Il film di Roviros Manthoulis, ora disponibile su arte.tv all’interno della rassegna ArteKino Classics, sta (molto) su questa dialettica, che con toni beffardi trasporta da un piano privato a uno pubblico. Scopriamolo insieme, a partire dal contesto storico-sociale in cui è stato realizzato.

Un Paese sull’orlo del precipizio

Faccia a faccia, uscito nel 1966, ritrae la società greca poco prima di una delle pagine più importanti della Storia recente del suo Paese: la Dittatura dei colonnelli che, favorita da un clima di grande instabilità politica, prende il potere con un colpo di Stato il 21 aprile 1967, mantenendolo fino al 1973. Al termine della Seconda Guerra Mondiale, la Grecia era stata infatti posta in parte sotto l’influenza del Regno Unito (in accordo con gli Stati Uniti) in parte sotto quella dell’Unione Sovietica, a differenza degli altri Paesi europei in cui c’era chiaro predominio dell’una o dell’altra fazione. Tale incertezza porta ad una guerra civile, tra il 1945 e il 1949, e successivamente a governi deboli e precari.

Culmine di tale processo arriva nel 1965, quando, a seguito della destituzione del governo centrista di Geōrgios Papandreou da parte del re Costantino II, quest’ultimo sostiene al suo posto un governo di uomini a lui fedeli. Con lo spauracchio di una vittoria dei centristi alle successive elezioni politiche, previste per il 1966, all’interno dell’esercito greco si formarono vari gruppi di ufficiali che puntano a diverse forme di intervento, sfociate poi nel colpo di Stato del 1967.

La trama di Faccia a faccia

Una coppia ateniese di nuovi ricchi assume un insegnante povero e timido in modo che la loro figlia, che sta per sposare un uomo d’affari britannico, possa imparare l’inglese e la matematica. L’insegnante si innamora della studentessa e i due iniziano una relazione senza futuro. Frustrato dall’atteggiamento dei genitori, il professore precipita in una snervante spirale di desiderio e illusione.

Regista del film è Roviros Manthoulis, nato a Komotini nel 1929. Studia cinema negli Stati Uniti e successivamente ritorna in patria, dove si impegna soprattutto nel campo del documentario. Nel 1966 realizza Faccia a faccia che, dopo aver vinto il premio alla regia al Festival di Salonicco, viene bloccato al momento dell’uscita dal regime. Il regista viene dunque esiliato in Francia l’anno seguente, dove si fa conoscere come autore e regista di documentari musicali di successo.

Lezioni d’inglese dentro, il mondo che cambia fuori

Al centro di Faccia a faccia c’è dunque il ritratto spietato della società borghese ateniese, che ha paura dei comunisti e rimane silente di fronte all’avanzata dei fascisti. Quasi tutto il film si svolge all’interno della casa della famiglia della protagonista. Qui, nella messa in scena, c’è un’attenzione particolare a tutti quegli elementi (porte, finestre, tende) che marcano una separazione, ad esempio tra la stanza dove si ritrovano i due protagonisti e il resto delle casa, con i parenti che non rispettano la loro privacy. Ma anche tra quest’ultima, dove i ricchi passano il tempo a mangiare e a giocare a carte, e l’esterno, dove infuocano le parate militari e le proteste, tra l’indifferenza dei più ricchi. A farne spese è anche il grande patrimonio storico della Nazione, che è ridotto a brutta riproduzione (le statue all’interno dell’abitazione) o è schiacciato dal progresso (il Partenone nascosto dai grandi palazzi). I tocchi surrealisti e avanguardistici del film, tra vignette all’interno dell’inquadratura e fermo immagine improvvisi, sono lo strumento per creare un’atmosfera allo stesso tempo sardonica e disillusa, in cui il regista sembra già intuire il destino che li attende.

In questa dimensione, è però ancora più interessante il ritratto che Manthoulis riserva ai due protagonisti, l’insegnante e la ragazza a cui insegna inglese. Il primo, sempre in giacca e cravatta, è un “giovane vecchio”, timido e riservato. La seconda, che spesso fa lezione con abiti scollati o direttamente in biancheria intima, è invece una Lolita che non esita a sedurre l’uomo. In una delle prime scene, mentre lui la corregge e non osa neanche rivolgerle lo sguardo, girando la testa altrove, è lei a guardarlo con malizia. Ma è anche chiaro come le simpatie del regista vadano decisamente verso la ragazza, destinata a un matrimonio combinato ma non per questo vittima, alla ricerca di un piacere verso cui non c’è giudizio morale. Il professore invece, incarnazione della cultura, dei valori di sobrietà ed eleganza, si rivela un inetto, incapace nella sfera privata, in cui sembra sempre a disagio, così come in quella pubblica, chiuso com’è tra i suoi libri, mentre fuori il mondo sta cambiando. Un uomo, probabilmente specchio di un atteggiamento diffuso, che in nessuno dei due piani riesce ad agire, lasciando il proprio amore e la propria Nazione in balia di se stessi.

Guarda Faccia a faccia

Come vedere i film di ArteKino Classics

utti i titoli della rassegna sono visibili sulla piattaforma streaming europea arte.tv, in Italia disponibile gratuitamente al sito arte.tv/it, che propone la versione sottotitolata di un’ampia selezione del catalogo di Arte, costituito da tutti i generi audiovisivi di carattere informativo e culturale: documentari e reportage, serie, programmi di infotainment, musica e spettacoli dal vivo.

I titoli sono visibili anche sulle applicazioni arte.tv per smart TV, Fire TV, Apple TV e dispositivi mobili e sul servizio tivùon di Tivùsat.

Articolo in collaborazione con ArteKino Classics

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