Fallout è su Amazon Prime Video

Chiunque abbia giocato anche solo a un gioco della serie (oggi) di Bethesda lo sa, e non aspettava altro: il mondo di Fallout è perfetto per la narrazione passiva, perché è ricco di dettagli e personalità senza essere troppo legato a un canone specifico o a una cronologia intoccabile. E infatti Fallout è diventato una serie TV, appena arrivata su Amazon Prime Video: non poteva scegliere un momento storico migliore di questo per uscire, visto che, lo vogliamo o no, si parla sempre più spesso del ritorno dell’atomica e dell’apocalisse nucleare. Evviva!

Il modo migliore per esorcizzare una paura è… non lo sappiamo, non siamo psicologi, ma a volte parlarne, immaginarla, capire come sarà, può essere utile, se non per annullarla, quantomeno per tenerla a bada. E infatti la storia del cinema post-Seconda Guerra Mondiale è piena di film nei quali la c.d. “minaccia nucleare” è al centro della storia, o sullo sfondo mascherata da metafora – pensate al Dottor Stranamore, oppure a Godzilla. Fallout, però, parla del dopo, del mondo dopo le bombe: su questo tema c’è relativamente meno materiale. Abbastanza, comunque, da selezionare dieci film e presentarveli in ordine alfabetico qui sotto: buona paranoia!

Fallout How we

Come vivo ora

La foto non fa immediatamente pensare alla guerra atomica, e infatti il film con Saoirse Ronan è prima di tutto una romance. Ma è ambientata in un mondo nel quale all’improvviso la minaccia nucleare smette di essere speculativa per diventare molto reale. Flop clamoroso al box office, è comunque un’interessante riflessione su come sia vivere in una relativa normalità quando nel resto del mondo cadono le bombe.

Mad Max

Quale? Tutti, a eccezione forse del primo nel quale la postapocalisse non è ancora ben definita e non ha intriso ogni aspetto del mondo di Max. Dovendo sceglierne uno vi diremmo Fury Road, che non è solo un film postnucleare ma nel quale la questione atomica è centrale, al punto da caratterizzare per esempio tutta l’estetica dei War Boys di Immortan Joe. E poi, ehi, è Fury Road.

Tank Girl

Versione demente e al femminile di Mad Max, con una Lori Petty assolutamente incontenibile, Tank Girl è una perla dimenticata degli anni Novanta, una classica storia postapocalittica (anche se non necessariamente postnucleare, ma non sarà la prima eccezione della lista) raccontata però con uno spirito anarchico, coloratissimo, irriverente e molto, molto caotico. Segnaliamo tra l’altro la presenza di una giovanissima Naomi Watts.

Testament

Testament

La tristissima storia di una piccola comunità californiana che sopravvive all’olocausto nucleare ma rimane chiusa in sé stessa e finisce per sfaldarsi dall’interno. Oltre a una clamorosa Jane Alexander, segnaliamo nel cast anche Kevin Costner in uno dei suoi primi ruoli (ma non l’ultimo nel quale si è occupato di postapocalisse).

The Book of Eli

Chi scrive ammette senza problemi di non essere un grande estimatore di The Book of Eli, che però, grazie soprattutto a Denzel Washington, si è guadagnato negli anni un seguito di fan affezionati. Al di là dei gusti, comunque, è impossibile non citarlo, visto che è probabilmente la cosa più vicina a un film di Fallout che sia mai stata girata.

The Day After – Il giorno dopo

Film per la TV prodotto da ABC, è un film che immagina una classicissima guerra nucleare tra USA e Unione Sovietica (è del 1983), e racconta le sue possibili conseguenze con afflato quasi cronachistico. Lo vide persino Ronald Reagan, commentando che l’aveva reso incredibilmente depresso.

The Divide

The Divide

Drittissimo e cattivo come tutti i film di Xavier Gens, The Divide è la storia di un attacco nucleare e delle sue conseguenze sugli abitanti di un normalissimo condominio. È tutta una vicenda di spazi chiusi, claustrofobia, paranoia e soldati cattivi: sconsigliato se siete già di cattivo umore.

The Road

Altra eccezione, visto che nel film tratto dal romanzo di Cormac McCarthy non viene indicata la motivazione nucleare dietro all’apocalisse (in realtà non viene data alcuna spiegazione dello stato in cui si trova il mondo). Ma in fondo è davvero importante perché il pianeta è andato a ramengo, se tanto poi il risultato è sempre cieli grigi, aria irrespirabile, siccità, polvere ovunque, piante morte…?

Threads

Sostanzialmente la risposta inglese a The Day After: è un film TV prodotto dalla BBC che parla, be’, c’è scritto sopra. Sostenuto da un minuzioso lavoro di ricerca sugli effetti dell’inverno nucleare, completamente disinteressato alla poesia e concentrato interamente sul lato documentaristico del progetto, è uno dei film più deprimenti mai usciti in oltre 100 anni di storia del cinema.

Un ragazzo, un cane, due inseparabili amici

Chiudiamo con una nota di allegria: A Boy and his Dog, antesignano tra l’altro dell’altrettanto postapocalittico Love & Monsters, è una commedia nucleare su un ragazzo che gira per il deserto che sono gli Stati Uniti in compagnia del suo cane telepatico, che ha la caratteristica di individuare donne da fargli stuprare e comunicargliene la posizione. OK, forse “allegria” non era la parola giusta…

Fallout, la scheda della serie Tv.

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