Sono ormai passate due settimane abbondanti dall’uscita di The Batman, il nuovo film dedicato al Cavaliere Oscuro. Due settimane da quando il mondo intero ha iniziato ad apprezzare il lavoro svolto da Matt Reeves, che con estrema dedizione è riuscito a dare vita a questa nuova iterazione del personaggio targato DC Comics. 

Nonostante l’innegabile qualità della pellicola, il film inevitabilmente non è piaciuto a tutti. Alcune persone non hanno apprezzato i tempi dilatati stabiliti da Reeves, mentre altri spettatori hanno evidenziato lo scarso screen-time di Bruce Wayne. Siamo qui oggi proprio per trattare questa seconda critica. Critica assolutamente condivisibile, ma che non deve per forza risultare un punto negativo a sfavore di The Batman.

Partiamo però dalle affermazioni ufficiali degli addetti ai lavori. Come potete leggere nell’articolo qui sopra, il regista di Cloverfield ha sin da subito stabilito di non voler raccontare l’ennesima storia di origini. L’idea di partenza era quella di realizzare un thriller dove Gotham City fosse posta al centro dell’azione, con Batman come detective incaricato di risolvere una serie di inquietanti omicidi. Un’opera in pieno stile Seven, insomma. 

Piccola chicca, magari sconosciuta ai più. Negli ultimi anni si è diffusa una leggenda metropolitana sul web che ipotizza come il film di David Fincher sia ambientato proprio a Gotham. Questo in base alle atmosfere cupe, alla polizia corrotta, alla disillusione del popolo e alla disturbante teatralità di John Doe. Considerando che in tutta la pellicola non viene mai rivelato il nome della città, si tratta di un’interessante teoria, che ci ha fatto sorridere e che ci è sembrato interessante riportarvi.

Tornando a The Batman, Matt Reeves ha poi continuato ad affermare come sia l’Uomo Pipistrello a voler risolvere il caso del film. Non Bruce, bensì Batman. La parola passa quindi all’attore che presta il nuovo volto al Crociato Incappucciato, interrogato sullo stesso argomento in una roundtable con EW. Robert Pattinson afferma di trovare il passaggio da un’identità all’altra di Bruce Wayne davvero intrigante. Un passaggio che rende però il magnate di Gotham un vero sociopatico. Secondo Pattinson, rimuovere questo elemento dal film ha reso il personaggio più realistico, soprattutto vista la totale dedizione alla causa dimostrata durante la pellicola.

 

The Batman

 

Dal nostro punto di vista è innegabile che Bruce venga sacrificato in favore del Pipistrello. Come già ribadito, però, questa scelta (perché di questo si tratta) non dovrebbe essere considerata una vera e propria mancanza della pellicola. Dopotutto è esattamente quello che passa per la testa dell’erede della famiglia Wayne: l’uomo che vive di giorno non ha più alcuna importanza ai fini della vita di Bruce. L’unica cosa che conta è Batman e la sua crociata contro il crimine. Una crociata galvanizzante, che lo spinge a dedicare ogni singolo secondo del suo tempo a migliorare il proprio fisico e il proprio equipaggiamento da vigilante.

Senza entrare nella pericolosa area spoiler, ci limitiamo a dire che è probabile che il lato “umano” del personaggio vengo sfruttato maggiormente nel prossimo film. Ci sono diversi momenti nel corso di questa prima avventura che evidenziano come talvolta sarebbe più giusto intervenire come Bruce, piuttosto che come Batman. Se Matt Reeves riuscirà a prendere questa tematica, magari lavorando sulla questione “identità” anche attraverso il villain noto come Hush, e a espanderla, è molto probabile che potremo trovarci tra le mani un sequel molto interessante.

E voi che cosa ne pensate? Vi ha dato fastidio questa assenza di Bruce Wayne, oppure siete convinti che sia stata la scelta giusta per valorizzare la figura del vigilante di Gotham? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso le pagine social di BadTaste.it.

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