Trasporto eccezionale è su Prime Video

Tutte le fiabe, le favole, le leggende e le saghe hanno un cuore nero e spaventoso che gli anni, e i film Disney, hanno addolcito per renderlo più presentabile ai bambini. Da La Sirenetta a La bella addormentata nel bosco passando per Pinocchio, l’ingentilimento della nostra tradizione ci ha privati di secoli di crudeltà e terrore tramandati di generazione in generazione. E forse non c’è personaggio di fantasia (NB non fate leggere questo pezzo ai vostri figli se ci credono ancora) che abbia subito questo destino più di Babbo Natale, e nemmeno per colpa della Disney questa volta! Questa considerazione da sola sarebbe un motivo sufficiente per definire Trasporto eccezionale un film, appunto, eccezionale. Siccome ci sono buone possibilità che non lo conosciate, ora proveremo a convincervi a vederlo.

Trasporto eccezionale nasce da un cortometraggio, anzi due, usciti nel 2003 e nel 2005, che raccontavano la bizzarra storia di un’azienda finlandese che rapisce e addestra Babbi Natale selvatici per spedirli nei centri commerciali di tutto il mondo. Da un’idea del genere non poteva non nascere un film, e il primo colpo di genio di Jalmari Helander (il regista del film, e uno dei due autori dei corti originali insieme al fratello, o cugino, non troviamo informazioni, Juuso) è quello non di costruire sulle idee già messe in scena nei corti, ma di inventarsi un prequel – una origin story, di fatto, di questa azienda esportatrice di Santa.

Elfi

Il secondo colpo di genio è quello di non calcare troppo sul lato comico della faccenda (una fabbrica di Babbi Natale da esporto fa ridere, c’è poco da fare) ma di trasformare Trasporto eccezionale in un horror. Non una commedia horror, o una parodia horror, ma un horror fatto e finito, che mette in guardia contro i rischi di risvegliare i morti, che parla di un antico Male sepolto sotto una montagna che in realtà è un gigantesco ossario, e soprattutto che ci presenta il vero Santa Claus delle leggende, non la versione turbocapitalista con il barbone bianco, il naso rosso e le renne (una delle primissime scene horror del film è una strage proprio di renne).

Neanche il fatto che il protagonista del film sia un bambino è un freno per Trasporto eccezionale. Nel mezzo della Lapponia, una compagnia mineraria sta facendo saltare per aria una montagna in cerca, in teoria, di campioni di ghiaccio antico da studiare. In realtà, i loro scavi li portano a contatto con… qualcosa di vivo. Nel villaggio adiacente alla miniera vive Pietari, un bambino estremamente impressionabile che ha letto una serie di vecchi libri di folklore e si è convinto che Babbo Natale non solo esista, ma sia cattivissimo. La notte di Natale, una delle creature emerse dalla miniera raggiunge la casa di Pietari, che lo vede: è un vecchio nudo con la barba bianca e, pare, non particolarmente lucido ma molto violento.

Il piccolo puppo

Basterebbe questo spunto per avere un film horror: il Babbo Natale omicida è un classico delle feste, e il fatto che la sua origine possa essere soprannaturale (in fondo è emerso dal centro di una montagna) lo rende un mostro ancora più perfetto per un po’ di folklore spaventoso. E invece Trasporto eccezionale è una continua sorpresa e scoperta anche dal punto di vista narrativo: dopo questa ci fermiamo per non rovinarvi tutto, ma presto Pietari scopre che il vecchio non è Babbo Natale ma uno dei suoi elfi, e soprattutto che non è da solo, il che rende il film in parte anche uno zombie movie.

Il fatto però che il mostro di turno sia Babbo Natale, e si porti quindi dietro secoli di tradizioni e di superstizioni, dà anche un tono di vaga commedia al film. Un esempio: per proteggersi dallo sguardo degli elfi, che vanno a caccia di bambini cattivi per portarli a Babbo Natale, Pietari chiede al padre di sculacciarlo e punirlo, così da espiare i suoi peccati. L’incubo di ogni bambino viene quindi trasformato in un’armatura protettiva contro il male, che è un classico degli horror con il mostro ma che qui è declinato in un modo che non può non strappare un sorriso.

Aaaaa

Il che per fortuna non significa che Trasporto eccezionale sia un film comico o una parodia consapevole, di quelle che sfruttano ogni occasione possibile per strizzare l’occhio allo spettatore per farlo sentire incluso. Al contrario è un horror drittissimo, tutto azione, nel quale la comicità scaturisce dalla natura stessa delle situazioni ma non viene assecondata dalla regia o dalla scrittura: Helander ha a disposizione dei finlandesi e può quindi giocare con lo stereotipo che li vuole silenziosi, stoici e profondamente seriosi, ed evitare così di cascare nelle gomitate metacinematografiche.

Trasporto eccezionale è quindi il film di Natale perfetto, sempre che vi piaccia l’idea di vedere tutti i miti della vostra infanzia che vi sono stati imposti dalla Coca-Cola triturati sotto il peso di tonnellate di ghiaccio e violenza. In alternativa c’è sempre La vita è meravigliosa.

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