Il quarto episodio di Jessica Jones, intitolato 99 amici, funge da ideale capitolo conclusivo di quello che può essere considerato come il primo atto di questa serie TV, che ha avuto la funzione principale di porre le basi di una storia piuttosto complessa con protagonista un cast abbastanza ampio e composto da personaggi molto stratificati ed eterogenei tra loro.

Nell’episodio precedente, Jessica ha avuto la possibilità di avere il primo faccia a faccia con Kilgrave, dopo l’incidente avvenuto alcuni mesi prima, che, apparentemente, lo aveva ucciso: il ritorno in scena dell’aguzzino della protagonista è stato silenzioso e subdolo, cosa che si confà alla perfezione alla natura stessa di questo personaggio. Nonostante l’Uomo Porpora (anche se il nome “di battaglia” ufficiale del personaggio non è mai pronunciato nel corso delle puntate viste finora, differenza sostanziale con la fonte a fumetti) sia riuscito a farla franca, la Jones ha potuto scoprire quanto questo sia davvero ossessionato da lei, tanto da aver assoldato una spia, la cui identità ci verrà svelata al termine di questo capitolo, che ha avuto il compito di seguirla e fotografarla quotidianamente, per poi consegnare le foto allo stesso Kilgrave.

Jessica Jones è una serie la cui narrazione è abbastanza cadenzata, una sorta di virtuale motore a diesel, il cui crescendo è relativamente lento, ma costante: questa scelta è sicuramente funzionale al creare e alimentare nello spettatore uno stato di suspense, di angosciante attesa. Allo stesso tempo, in questi primi quattro episodi abbiamo avuto modo di conoscere abbastanza approfonditamente molteplici personaggi, la cui natura è drammatica e complessa, a cominciare dalla stessa protagonista: Jessica è infatti una donna allo sbando, tutto l’opposto di ciò che ci si potrebbe, e forse dovrebbe, aspettare da un’eroina Marvel Comics. Oltre ad abusare del consumo di alcolici, ad avere un vocabolario piuttosto colorito e comportamenti sessuali sostanzialmente lascivi, la Jones soffre visibilmente a livello psicologico: la ragazza è infatti un personaggio fortemente tormentato e a tratti persino disturbato. Di certo, ad alimentare le sue psicosi e paranoie c’è un passato fatto di tragedie personali, prima delle quali è stata la morte dei genitori biologici in un incidente: abbiamo la conferma di ciò proprio in questo episodio, durante uno sfogo della ragazza, e anche qui possiamo rilevare come lo show sia speculare alla serie a fumetti che ha presentato per la prima volta il personaggio, Alias. A ciò si devono necessariamente aggiungere le sevizie subite da parte di Kilgrave, delle quali abbiamo avuto sinora soltanto un assaggio.

E che dire di Kilgrave, un villain assolutamente non convenzionale rispetto a quanto visto fino ad ora nelle altre produzioni Marvel Studios e Television? Sicuramente, questo criminale non vuole conquistare il mondo, distruggere una città, o vendicarsi di qualche supereroe. Proprio le sue reali intenzioni sono ancora un interessante punto interrogativo: quello che abbiamo appreso è che Kilgrave ha una vera e propria ossessione nei confronti di Jessica Jones, ma oltre questo è davvero arduo capire dove voglia andare a parare.

Il resto del cast non se la passa sicuramente meglio, basti pensare a Patricia “Trish” Walker, una donna di successo ma piena di paure (anche qui a causa del suo misterioso passato): la conduttrice radiofonica vive infatti in un vero e proprio bunker, dotato di porta blindata, finestre con vetri anti-proiettili, e persino una panic room. Inaspettatamente, però, in questo episodio Trish legherà con l’agente Will Simpson, proprio colui che nel capitolo precedente aveva cercato di ucciderla su mandato di Kilgrave. Questo personaggio, che sembrava dover essere solo di passaggio, si sta invece rivelando una vera e propria sorpresa: in 99 amici scopriamo come questo soffra di attacchi di violenza apparentemente incontrollabili, che però egli stesso afferma di sapere come “spegnere”. Inoltre, l’agente sembra avere avuto un passato militare, un’infanzia violenta, e dimostra un forte attaccamento al suo Paese: questi elementi ci fanno sospettare che Simpson avrà molto altro da dire e che potrebbe rivelarsi essere il corrispettivo televisivo di un personaggio di un certo peso nelle dinamiche dell’Universo Marvel.

Questo quarto episodio della serie ruota sostanzialmente attorno a due filoni narrativi: il primo è quello della ricerca da parte di Jessica della spia di Kilgrave, ricerca che dopo diverse vicissitudini troverà un’amara conclusione, quando verrà svelato che il fotografo assoldato dal villain è proprio Malcolm, amico tossicodipendente della protagonista, il quale abita nel suo stesso palazzo. Oltre a indagare su questa vicenda, la Jones verrà assunta per un presunto caso di rapimento da Audrey Eastman, la quale sospetta che suo marito Carlo la tradisca: in realtà si scoprirà ben presto che tutto ciò non è altro che una montatura, e che le reali intenzioni della donna sono quelle di assassinare Jessica, colpevole di essere una persona dotata di superpoteri. Difatti, la Eastman ha perso la madre nella celebre battagli di New York che ha visto gli Avengers scontrarsi contro Loki e il suo esercito di alieni Chitauri, come narrato in The Avengers di Joss Whedon, e per questo motivo ha deciso di vendicarsi a suo modo: è interessante notare come anche nell’Universo Cinematografico (e televisivo) Marvel vi siano individui che odiano i supereroi, così come abbiamo letto spesso nelle pagine dei fumetti. Sventando questa minaccia, la stessa Jessica inoltre fa un chiaro riferimento ai personaggi di Hulk e Capitan America.

Infine, sottolineiamo un’ulteriore analogia tra Jessica Jones e Alias: anche in questa serie TV si viene a formare (sebbene in maniera diversa) un gruppo di supporto composto da vittime superstiti di Kilgrave. Nel fumetto principale fonte d’ispirazione dello show è proprio un gruppo di parenti di parenti di ex schiavi dell’Uomo Porpora a ingaggiare Jessica affinché questa possa fare giustizia.

 

 

ALIAS: IL FUMETTO DI JESSICA JONES

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