Dopo l’apparente pausa del mese scorso, Ringo e i suoi tre giovani compagni di viaggio, continuano la traversata della penisola italiana, ormai trasfigurata in un panorama post-apocalittico. In Bambini contro il quartetto nomade giunge a Bologna, i cui portici e rossi muri di mattoni si sono trasformati in una palude deserta, con l’acqua che arriva ai polpacci e le piante che crescono sui palazzi e dentro le finestre.

Da lettore nato e cresciuto a Bologna, nei numeri precedenti ho apprezzato l’ambientazione, riconoscendo scorci e monumenti di città che avevo visitato; ma è solo in quest’occasione che mi sono reso conto dell’enorme lavoro di documentazione che c’è dietro ogni episodio. Innanzitutto la geografia della città è rispettata con precisione, il percorso dei protagonisti corrisponde effettivamente a quanto esiste nel mondo reale, non ci si limita a riproporre i luoghi più riconoscibili e creare per le scene di passaggio delle generiche strade c...