Ci poteva essere chiunque al posto di Django Reinhardt in Django, il primo film da regista del produttore Etienne Comar. La storia che segue un anno e mezzo nella vita del musicista zingaro belga, si muove nel 1943, nel momento di grande crisi del nazismo e racconta come Reinhardt abbia tentato di scappare dalla Francia per non essere perseguitato a causa della sua etnia.
Escluse alcune scene che aprono il film in cui Django Reinhardt viene presentato per il genio musicale che è (uno dei pochissimi nella storia della musica a fare genere a sé), il resto del film avrebbe potuto avere al suo centro un musicista zingaro qualsiasi e nulla sarebbe dovuto cambiare. Non è solo una piccola truffa (il titolo promette qualcosa che è solo una facciata) è un modo di mascherare un film per un altro.
Escluse alcune scene che aprono il film in cui Django Reinhardt viene presentato per il genio musicale che è (uno dei pochissimi nella storia della musica a fare genere a sé), il resto del film avrebbe potuto avere al suo centro un musicista zingaro qualsiasi e nulla sarebbe dovuto cambiare. Non è solo una piccola truffa (il titolo promette qualcosa che è solo una facciata) è un modo di mascherare un film per un altro.
In realtà Django risponde molto bene alla domanda: se un produttore potesse fare un film in prima persona, come verrebbe?
Nel suo tentativo di ampliare lo spettro dei fatti narrati Comar svela infatti c...
Django risponde molto bene alla domanda: se un produttore potesse fare un film in prima persona, come verrebbe?
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