Nella prima scena di Dunkirk alcuni soldati vagano in un paesino disabitato, non sanno dove andare, sembrano in libera uscita, entrano in qualche casa e vivono momenti che paiono presi da un film di Malick fino a che improvvisi arrivano degli spari da qualche parte, devono scappare ma non sanno dove e muoiono senza inquadrature gloriose. Senza un chiaro perché. Senza poter fare molto.

È l’introduzione ad uno dei film di guerra più “puri” mai visti, oltre ad uno dei più grandiosi e originali, uno in cui gli uomini sono in secondo piano mentre in primo piano c’è la guerra stessa, il conflitto armato. Nolan mette subito in chiaro che, nonostante la guerra sia uno tra i soggetti più filmati e raccontati in assoluto dal cinema, lui ha trovato qualcosa da guardare, un elemento su cui incentrare la sua visione del conflitto bellico che nessuno aveva mai evidenziato con tale centralità: la noia, la calma innaturale e poi la morte che incombe ovunque, cioè la strana percezione del tempo da part...